I 7 segreti di Bologna: quali sono e dove si trovano? Misteri e leggende del capoluogo Emiliano

8 Apr , 2023 - Curiosità dal mondo

I 7 segreti di Bologna: quali sono e dove si trovano? Misteri e leggende del capoluogo Emiliano

Hai mai sentito parlare dei 7 segreti di Bologna? No? Bene, preparati a scoprirli! Alcuni dicono siano dei misteri, altri dicono siano delle leggende, altri ancora delle semplici curiosità. Di certo non sono più segreti come una volta e in molti ne sono a conoscenza. Per questo, durante la tua visita a Bologna, vedrai molte persone girovagare col naso all’insù alla ricerca di questi luoghi sparsi per la città. Oltre ai vari luoghi d’interesse, probabilmente anche tu vorrai vedere coi tuoi occhi o sentire con le tue orecchie quello che per molti sono dei misteri irrisolti.

Conoscere i 7 segreti di Bologna ti permetterà di girare per la città in una veste diversa e di scoprire delle cose davvero curiose sul capoluogo Emiliano. Per tua comodità ti lascio una mappa con indicati i punti dove li puoi trovare. Non solo: a fine articolo troverai anche ulteriori curiosità per arricchire le tue conoscenze su questa bellissima città. Iniziamo da Piazza Maggiore per poi spostarci vero la torre degli Asinelli e infine fuori dal centro storico di Bologna.

I 7 segreti di Bologna: quali sono e curiosità su di essi

1 Il telefono senza fili

Il primo segreto di Bologna si trova proprio di fronte alla Basilica di San Petronio, in Piazza Maggiore. Tra il Palazzo del Podestà e il Palazzo di Re Enzo si trova il Voltone del Podestà, una volta a crociera sorretta da quattro colonne di terracotta, ognuna recante una statua dei quattro protettori della città. Per un curioso gioco acustico, se ti metti rivolto verso la colonna e parli a voce normale, sarai udito dalla persona che si trova sul lato opposto. E se la persona sul lato opposto parlerà, tu riuscirai a udirla distintamente.

Non si sa se questo effetto acustico sia stato creato volontariamente oppure sia dovuto ad una conseguenza inaspettata della progettazione, ma oggi viene usato come una semplice attrazione turistica: io l’ho fatto coi miei figli, mettendoli agli angoli opposti e chiedendo di parlarsi. In passato fu utilizzato durante il periodo della peste oppure dai malati di lebbra per una ragione religiosa: in un angolo si metteva il sacerdote o il frate, dall’altro il fedele. Questo permetteva al prete di svolgere la confessione senza per forza dover essere infettato dai fedeli.

2 L’erezione del Nettuno

Rimaniamo sempre vicini a Piazza Maggiore. Quando l’ho fatta notare ai miei figli, questi sono scoppiati in una risata lunga e fragorosa. L’erezione del Nettuno, nella mia lista, è il secondo dei 7 segreti di Bologna. Col termine erezione intendo proprio l’erezione del….si erezione, quella lì. Insomma, sembra proprio che Nettuno si sia eccitato in piazza, davanti a tutti. Eppure guardandolo da davanti, il fallo del Dio del Mare, non è così pronunciato. Anzi, nell’antichità le statue venivano rappresentate col pene piccolo. Ma come fa allora ad avere il pene eretto?

7 segreti di bologna
Fontana del Nettuno vista di fronte, Bologna

La statua del Nettuno fa parte del complesso della Fontana del Nettuno, situata in Piazza del Nettuno ed è opera del Giambologna in collaborazione con l’architetto Laureti. La statua nella mano destra stringe il tridente, mentre la sinistra è situata all’altezza del bacino, puntata frontalmente come a voler fermare il vento. L’erezione del Nettuno è frutto di un gioco di prospettive: se ti posizioni alla spalle della statua, proprio davanti alle scale che conducono all’ingresso della Biblioteca Salaborsa, nella pavimentazione della piazza è collocata una pietra nera, conosciuta come “pietra della vergogna“. Se guardi da qui la statua noterai come sembri avere il pene in erezione: ma questo non è altro che il pollice del Dio del Mare che, messo in quella posizione, dà un risultato totalmente inatteso 😀

Ma come nasce questa “eccitazione” del Nettuno? Errore di progettazione? Casualità? Oppure uno scherzo degli autori? Si dice che il Giambologna, per ovviare al diktat della Chiesa che imponeva la realizzazione delle opere con le dimensioni dei genitali ridotte, progettò la statua in modo che sembrasse avere il pene molto più grande senza incorrere nelle ire del Papato. Direi che c’è riuscito.

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L’erezione del Nettuno

3 Cannabis Protectio

Da Piazza del Nettuno, attraversa la strada e imbocca via Indipendenza sotto il portico di destra: non dovrai percorrere molta strada. Alza subito lo sguardo e vedrai una scritta che si allunga per alcune arcate sulla volta sotto la torre Scappi, proprio dove si trova la tabaccheria Canton de’ Fiori. Tale scritta recita “Panis vita, canabis protectio, vinum laetitia, ossia “il pane è vita, la cannabis è protezione, il vino è gioia”. E’ il terzo segreto di Bologna.

Il significato di tale iscrizione non è chiaro. Se si è sicuri che il pane sia la vita e che il vino renda felici per gli effetti del suo grado alcolico, meno noto è come mail la cannabis protegga. Sembrerebbe che un tempo l’economia bolognese fosse fondata anche sul commercio della canapa: questo permise ai bolognesi di arricchirsi commerciando un elemento naturale non propriamente diffuso e di conseguenza la ricchezza significava anche potersi garantire protezione investendo denaro.

Una versione alternativa dice che la cannabis porti sollievo dai malesseri della vita e quindi protezione temporanea. Non lo sapremo mai a quali delle due versioni voleva far riferimento l’autore: non importa, trova la scritta e vai al segreto successivo.

4 Il vaso rotto in cima alla torre degli Asinelli

Lasciamo ora la zona di Piazza Maggiore e recarci presso la torre degli Asinelli e presso il quarto segreto di Bologna. La torre degli Asinelli si trova in fondo a via Rizzoli, all’incrocio con via Zamboni e Strada Maggiore. Secondo la leggenda si dice che in cima alla torre degli Asinelli si trovi un vaso di ceramica rotto, non si sa bene perché, né da quanto tempo si trovi effettivamente lì.

Sempre secondo la leggenda questo vaso rotto dovrebbe rappresentare la capacità dei Bolognesi di risolvere i conflitti in maniera civile e pacifica e di porre rimedio anche alle situazioni più irreparabili. Una curiosità legata alla torre degli Asinelli è che gli studenti universitari non dovrebbero salire sulla Torre durante il percorso di studi, ma farlo dopo il conseguimento della laurea. Se lo fanno prima, la tradizione dice che non completeranno il loro percorso di studi. Ad ogni modo per salire sulla torre sono 498 gradini.

Ah dimenticavo un piccolo dettaglio: il vaso rotto in cima alla torre non c’è!

7 segreti di bologna
Torre degli Asinelli, Bologna

5 Le tre frecce

Il quinto segreto è quello più difficile da vedere e in molti non ci riescono nemmeno. Lasciata la Torre degli Asinelli prosegui lungo strada Maggiore e arriva fino a Corte Isolani. Se non sai dove sia non ti preoccupare, ti capiterà di vedere molta gente con la testa all’insù, intenta a scrutare la volta di un porticato di legno. Il motivo per cui sono tutti qui è che stanno cercando di trovare le tre frecce conficcate nel soffitto di legno della volta. Peccato non siano così evidenti – io ne ho viste due su tre -. Ma come mai tre frecce si trovano conficcate qui?

La leggenda narra che un nobiluomo bolognese venne a conoscenza del tradimento della moglie. Per farla pagare alla moglie adultera l’uomo assoldò tre arcieri, col compito di trafiggerla a colpi di frecce appena fosse uscita da Corte Isolani. Ma la donna, che oltre ad essere bellissima era anche astuta e sveglia, venne a conoscenza del piano del marito e appena uscita sotto il porticato si denudò facendo cadere i propri abiti e mandando letteralmente in tilt i sicari, che scagliarono le frecce sul soffitto.

La vera sfida sta quindi nel trovare le tre frecce conficcate.

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Una delle tre frecce (Sopra la seconda trave partendo dall’alto)

6 La piccola Venezia

Il sesto segreto è diventato popolare grazie a Instagram, e si tratta della finestrella di via Piella. Parlare di segreto è secondo me sbagliato perchè ormai anche la conoscono tutti e se vuoi vedere un piccolo angolo di Venezia a Bologna dovrai per forza fare la fila.

Al numero 16 di questa strada, accanto all’osteria Biassanot si trova una piccola finestrella a muro che si affaccia sul canale delle Moline, uno dei pochi canali di Bologna che non vennero asfaltati nel dopoguerra. Il canale delle Moline è la prosecuzione del canale di Reno e quando aprirai la finestrella vedrai le case affacciarsi sul canale stesso in uno scenario che ricorda la città lagunare. Se questo affaccio ormai è diventato fin troppo conosciuto, meno noti sono invece gli affacci che sono stati riaperti sui ponti delle vie Oberdan e Malcontenti.

7 segreti di bologna
La finestrella di via Piella, Bologna

7 Panum Resis

Per questo settimo e ultimo segreto non ti dovrai spostare perchè non lo potrai vedere. Anzi non lo ha ancora visto nessuno. Si dice che in una delle cattedre più antiche situata in un’aula di Palazzo Poggi in via Zamboni, sia incisa la scritta “Panum Resis” ossia “Il pane della resistenza”, che indicherebbe come la conoscenza sia alla base di ogni cosa e alla base di ogni decisione.

Non si sa da dove provenga questa scritta, chi l’abbia incisa e se esista realmente, ma questo si che è un vero mistero irrisolto. Non so se vuoi cimentarti nella ricerca e travestirti da investigatore per trovarlo.

Questo era l’ultimo dei 7 segreti di Bologna: la mappa è qui sotto.

Oltre i 7 segreti di Bologna: altre curiosità

Non finisce qui! Se ufficialmente i segreti di Bologna sono 7, se ne aggiungono altri più o meno noti.

7 segreti di bologna
Santuario di San Luca
  • I 666 Portici: il Portico di San Luca, dal 2021 Patrimonio UNESCO, si snoda per 3796 metri e rendendolo il più lungo al mondo. Parte dal centro di Bologna, vicino all’arco del Menoncello, e arriva fino al Santuario della Madonna di San Luca, posto sul Colle della Guardia. Curioso è il fatto che le arcate siano 666, come il numero del Diavolo. Ma tutto questo ha un significato ben preciso: sembra che ci sia del simbolismo ben definito in tutto ciò. Il lungo porticato rappresenta un serpente che viene schiacciato dalla Madonna all’ingresso del Santuario.
  • Il lampione delle nascite: situato in Piazza del Nettuno all’angolo di Palazzo re Enzo si trova un lampione che si accende dal 2012 ogni volta che in città nasce un bambino. Il Lampione è collegato agli ospedali di Sant’Orsola e Maggiore.
  • Il Complesso delle 7 chiese: la Basilica di Santo Stefano è detta anche delle Sette Chiese. Al suo interno si distinguono 7 diversi ambienti tutti connessi tra loro, ma ne sono giunti a noi solo quattro.
  • L’effetto cannocchiale: al secondo piano dell’’Istituto Ortopedico Rizzoli si trova una finestra in asse con la Torre degli Asinelli. Più ti avvicini, più questa si allontana, più ti allontani più si avvicina.

Ora che li conosci tutti, vediamo se anche tu vorrai vedere i 7 segreti di Bologna e se vorrai andare oltre e vedere quelli in più che ti ho indicato.


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2 Responses

  1. Articolo molto utile, soprattutto per chi come me, vuole organizzare delle giornate in visita a delle città Italiane.

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