Cosa mangiare a Palermo: 10 street food tipici da assaggiare

20 Feb , 2022 - Food

Cosa mangiare a Palermo: 10 street food tipici da assaggiare

In questo articolo sto per raccontarti di cosa mangiare a Palermo: ti parlerò dello street food palermitano. E non importa che tu sia a dieta, non ti potrai trattenere davanti a tante bontà della tradizione gastronomica palermitana.

Quando ho detto ai miei amici che sarei andato a Palermo, mi avevano avvisato che sarei stato preso per la gola. Non da qualcuno dei residenti, ma dallo street food di Palermo e dai cibi tipici della cucina palermitana. E infatti avevano ragione: in città ho trovato ha una cucina davvero eccezionale anche se molto particolare. Considerata la Capitale dello street food, Palermo è un vero gioiello per gli amanti del cibo di strada. Qui, tra le vie della città, potrai assaggiare i migliori cibi di strada e riempirti la pancia fino a scoppiare. Quando girerai per i mercati locali e per le vie più strette, le tue narici verranno inondate dagli odori più inebrianti, prodotti da venditori e da mercanti mentre cucinano cibi unici prodotti esclusivamente al sud.

Non è un caso che sia anche la quinta città a livello europeo per il cibo di strada e che fino a qualche anno fa si tenesse pure il festival dello street food per celebrare queste prelibatezze siciliane. Io ho selezionato i miei 10 piatti tipici dello street food Palermitano. Chissà se saranno anche i tuoi.

Cosa mangiare a Palermo: i 10 street food tipici da assaggiare

1 L’Arancina

Il primo piatto sullo street food di Palermo di cui ti parlo è quella che io considero la sua regina: l’arancina! E sia chiaro: qui si chiama arancinA, con la A finale. A Palermo è al femminile, a Catania è arancinO, al maschile. Mentre nel capoluogo siciliano la trovi di forma sferica, a Catania si può trovare anche a forma appuntita con base arrotondata, in ricordo dell’Etna. Mentre ordini fai attenzione perchè sbagliare il genere potrebbe comportarti un cazziatone da parte del venditore. #Sapevatelo!

L’arancina, al plurale arancine, è una pallina di riso allo zafferano, ricoperta da una pastella e viene fritta. E’ la friggitura a dare il caratteristico colore arancione che rende questa palla di riso simile ad una arancia. L’arancina viene servita calda e ne esistono fino a 100 varianti. A fare la differenza è il suo interno, che può essere riempito con tantissime varietà di cibo: ragù, formaggio, pancetta, carne, sugo per la pasta alla norma, pistacchio e quant’altro. Noi ne abbiamo assaggiate di svariati tipi, ma per me la più buon resta quella col ragù dentro. In centro a Palermo, in via Maqueda, si trova Sfrigola ma anche Ke Palle, due piccoli ristorantini specializzati nella produzione di arancine.

Ha una consistenza abbastanza pesante e noi l’abbiamo mangiata come pasto unico in sostituzione del pranzo e della cena. La puoi mangiare in qualsiasi momento della giornata: pranzo, cena, accompagnando un aperitivo, come antipasto o come piatto unico. Il costo varia dai 2.50€ ai 3€ ad arancina, a seconda del ripieno. Non mi era mai capitato di cenare con 10€ – bevande escluse – in 4 persone!

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Arancina

2 Il Cannolo Siciliano

Se l’arancina è la regina dello street food palermitano, allora il cannolo siciliano ne è il giusto re. Il cannolo è composto da una cialda di pasta croccante fritta. Questa viene arrotolata e fatta seccare per renderla appunto croccante e assume una forma a tubicino. Il suo interno si riempie con ricotta di pecora, mentre ai due estremi la guarnizione finale è a base di frutti conditi come arance o amarene, gocce di cioccolato oppure granella di pistacchio. Il cannolo è un dolce tipico di carnevale, ma la sua popolarità e la sua bontà lo hanno reso un dolce diffuso in tutta la Sicilia durante tutto l’anno.

Può avere dimensioni diverse: può essere lungo qualche centimetro ed essere un prodotto di pasticceria tipo finger food, ma anche anche avere dimensioni più lunghe e sostanziose, fino a una decina di centimetri di lunghezza. Particolare non indifferente: il cannolo deve essere preparato al momento per rimanere croccante e va subito mangiato. In questo modo la ricotta non ha il tempo di rilasciare la sua parte umida e non ammorbidisce la pasta.

Se entri in una pasticceria e vedi i cannoli già pronti, la pasta molto probabilmente non sarà croccante e ti perderai la gioia del “crunch”. Da assaggiare a più non posso.

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Cannoli Siciliani

3. Lo Sfincione

Lo sfincione è il simbolo del cibo di strada a Palermo ed è uno dei cibi tipici Palermitani più comuni da trovare lungo le vie della città. È stato inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali.

Si tratta di un pane pizza molto morbido e dall’impasto poroso simile ad una spugna, ricoperto di salsa di pomodoro, acciughe, origano e cipolla. Si trova nei vari ristorantini e nei mercati, in teglie di dimensioni di circa un metro e viene tagliato in tranci, servito e mangiato al volo. Non è un caso che ti abbia detto che assomigli ad una spugna: il suo nome proviene dal latino spongia che significa appunto spugna. Un’altra versione dell’origine del nome dice che potrebbe derivare dal termine dialettale siciliano sfincia, ovvero soffice. Na terza versione fa risalire il nome all’arabo e alla parola sfang, per indicare una frittella al miele.

C’è anche una variante, quella dello sfincione bianco che viene preparato a Bagheria nel periodo natalizio: la salsa di pomodoro viene sostituita con la ricotta e si mettono acciughe e cipolline.

Qualunque sia l’origine e la variante, resta una prelibatezza palermitana super! Non perderlo.

4. Pane, panelle e crocchè

Altra cosa da mangiare a Palermo: panelle e crocchè oppure pane, panelle e crocchè. La differenza che ho incontrato stava solo nella presenza del pane: nel primo caso me le hanno servite o in un coppo – dopo te ne parlerò – o in un piatto, mentre nel secondo si trovavano all’interno del classico panino tondo morbido ricoperto di sesamo. In alternativa si può usare un altro tipo di pane conosciuto come Mafalda.

Le crocchè sono le crocchette di patate, conosciute anche come cazzilli – non ridere! -, dal cuore ricco e dorate fuori. Per le panelle occorre spendere due parole : sono delle piccole frittelle di forma triangolare oppure quadrate, ottenute da un impasto di farina di ceci che vengono fritte. Noi abbiamo mangiato le panelle sia come antipasto sia in mezzo al panino con le crocchè quando abbiamo fatto merenda pomeridiana. Il panino può sostituire anche un pasto intero. Onestamente il panino non mi ha entusiasmato, ma nemmeno deluso. L’ho trovato piuttosto…anonimo. Ma almeno andava provato.

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Il mio pane panelle e crocchè

5. Pani ca’ Meusa

Un altro piatto tipico, inserito tra le cose da mangiare a Palermo e tra gli street food più popolari, è il pani ca’ meusa. Si tratta di un panino morbido ricoperto di sesamo e servito con un ripieno di milza, polmone e a volte anche trachea di vitello. A completare questa delizia della cucina palermitana ci pensa la ricotta aggiunta in quantità abbondante oppure il caciocavallo posto all’interno e sopra il pane.

A servire questo panino c’è il meusaru : si serve di una pentola inclinata per cucinare milza e polmoni, dove sul fondo si trova lo strutto bollente, per poi riempire il panino utilizzando una cassa coi buchi per far scolare un po’ il grasso. Viene poi condito anche col formaggio grattugiato che ti ho detto prima. Il panino viene servito caldo e si può acquistare al mercato di Ballarò o della Vucciria ma anche in uno dei tanti negozietti di strada.

Il mio consiglio è di non prendere un panino grande, ma uno di dimensioni ridotte perchè non piace a tutti. L’unico posto dove lo facevano in quantità modica – tipo assaggio – era l’Antica Focacceria San Francesco, che era chiusa. Lo abbiamo trovato in un negozietto di Corso vittorio Emanuele. Ci sono opinioni contrastanti in merito: chi dice faccia schifo, chi dice sia una delizia unica. A te l’assaggio.

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Pane con la milza

6. Pane cunzato

Altro panino tipico dello street food Palermitano: il pane cunzato, del quale ci sono diverse varianti. Noi lo abbiamo assaggiato al mercato di Ballarò. A me è piaciuto molto: mi ispirava il suo aspetto e devo dire che mi ha soddisfatto alla grande. La ricetta originale prevede il ripeino di primo sale siciliano, pomodori, origano e alici ma paese che vai, pane cunzato che trovi.

Si tratta di un panino morbido ripieno con gli ingredienti più disparati: il mio aveva olive, pomodorini, formaggio, abbondante olio d’oliva, origano e all’esterno aveva una buonissima ricotta di Corleone. Il panino viene preparato al momento, ma non è raro trovarlo con acciughe, melanzane ma anche tonno e basilico. Insomma, questo prodotto della cucina tipica palermitana potrà cambiare ad ogni angolo della città. E devo dire è uno dei piatti che secondo me devi provare a Palermo.

Se ora è molto popolare e regala sapori indescrivibili a chi lo assaggia, una volta era conosciuto come il pane della disgrazia: le sue origini sono umilissime. Era preparato dalle famiglie povere che non avevano nulla di cui cibarsi, se non pane, formaggio e pomodori del proprio orto. Si reperiva ogni tanto qualche sardina, qualche acciuga e si metteva qualche foglia di basilico per mitigare il sapore del pesce. Col tempo è diventato popolare da essere qualcosa da mangiare assolutamente a Palermo.

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Pane Cunzato

7. Stigghiole

Questo è uno dei prodotti di street food di Palermo che si riconoscono a naso e a orecchio: a naso per via dell’odore della brace, a orecchie per le urla dei venditori. Sto parlando delle stigghiole. Anche questo piatto tipico palermitano è inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali.

A cucinarle è lo stigghiularu il quale cucina sulla griglia uno spiedino composto da un budello di agnello, di capra o vitello. Il budello viene lavato in acqua e sale, condito con prezzemolo e arrotolato attorno ad un cipollotto e cotto alla brace. Si può aggiungere una spruzzatina di limone come condimento. Assomiglia molto ad uno spiedino della cucina greca, composta da un budello e ripieno di frattaglie animali.

Dove mangiare le stigghiole? Le puoi trovare lungo le vie della città oppure nei mercati più popolari come il mercato di Ballarò, la Vucciria o del capo.

8. Coppo di pesce fritto

Tra i piatti da mangiare a Palermo non ci sono solo piatti a base di carne, ma anche a base di pesce. E noi non ce lo siamo perso. Il coppo è un cono di carta al cui interno si trova pesce fritto da mangiare a mano oppure con un lungo stuzzichino.

Il pesce fritto è composto di solito da un mix di calamari, gamberi e pesciolini, accompagnato da una fetta di limone. C’è chi preferisce solo calamari, chi invece solo gamberi, altri ancora non gradiscono i pesciolini fritti. A Palermo è possibile avere anche un coppo di sole panelle, oppure di patatine fritte, ma anche con altri pesci come seppioline, polipi e totani.

Insomma, hai solo l’imbarazzo della scelta: scegli quello che più ti piace e gustatelo. Noi lo abbiamo assaggiato da Passami u coppu, una catena appartenente allo chef Natale Giunta. Quello che abbiamo assaggiato non era affatto male.

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Coppo di pesce fritto

9. Polpo bollito

Un altro piatto particolare è u purpu vugghiuto, il polpo bollito. Generalmente viene cucinato per strada alla griglia e servito così com’è, accompagnato da una spruzzata di limone. Altre volte viene servito con insalata. Ma c’è anche la variante del panino col polpo. I venditori di polpo bollito si chiamano purpari.

Il polpo bollito si può trovare sia lungo le strade della città, sia in uno dei mercati cittadini – Ballarò, Vucciara, del Capo – ma anche in località limitrofe come Mondello, Sferracavallo e Romagnolo. E’ proprio da Mondello che nasce la tradizione del polpo bollito. Una volta si mangiavano solo quelli più piccoli perchè i polpi superiori al chilo, una volta cotti, diventavano gommosi. Ma durante la seconda guerra mondiale con lo sbarco degli americani in Sicilia, a Mondello si iniziarono a vendere anche i polpi più grandi lessati. Fu un successo e da allora i polpi bolliti invasero le strade di Palermo.

Una cosa: del polpo i più audaci ne mangiano anche la testa. Io non ci sono mai riuscito. Tu ci riuscirai?

10. La Pasticceria Palermitana

Dello street food palermitano ne fa parte anche la pasticceria: ci sono alcuni dolci tipici Siciliani che devi assolutamente provare tra le strade della città. Ti ho già parlato del cannolo siciliano, quindi passiamo alla classica granita e brioche.

A Palermo non è poi così tipica, lo è più a Messina e Catania, ma si trova lo stesso. La brioche va servita calda e può essere inzuppata nella granita. C’è poi la mitica Cassata Siciliana, un dolce a base di ricotta, pan di spagna e canditi ma che ho assaggiato in versione rivisitata. Infine ti consiglio di provare le Minne di Sant’Agata – tipiche di Catania ma diffuse anche a Palermo – le pantofole, la pasta di mandorle e i Krapfen al pistacchio.

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Granita e Brioche

Ora sai cosa mangiare a Palermo: lo street food è parte integrante della cultura palermitana e una visita a Palermo non può prescindere dal cibo di strada. Spero di averti dato dei suggerimenti utili e sono sicuro che anche tu tornerai ingrassato dalla Sicilia come abbiamo fatto noi 🙂 . Alla prossima e seguimi sui social.


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