Il 25 Aprile, in tutta Italia, si festeggia l’anniversario della liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Una data simbolo stabilita dal Re Umberto II su proposta dell’allora Presidente del Consiglio Alcide de Gasperi. Ma se in Italia si festeggia per un motivo, a Venezia e provincia ci sono anche altre ragioni per festeggiare. Il 25 Aprile si festeggia San Marco, Patrono della città di Venezia. La tradizione vuole che in questa data, tutti gli innamorati regalino un boccolo di rosa alla propria amata. Ma c’è anche un’altra tradizione, di origine contadina, che poi ti spiegherò.
Ti sto per parlare della festa di San Marco, la Festa del Bocolo e di un’altra tradizione che si svolge nelle campagne della provincia di Venezia.
Indice dei contenuti
La festa di San Marco e al festa del Bocolo
1 Perchè San Marco è patrono di Venezia?
Secondo la leggenda, San Marco Evangelista era in viaggio da Alessandria d’Egitto su una nave, ma questa affondò al largo di Venezia, a seguito di una tempesta. Dopo aver ricevuto riparo e ristoro presso una capanna di pescatori, egli ebbe una visione durante un sogno: un angelo sotto forma di leone alato gli rivelò che un giorno avrebbe trovato il suo riposo eterno proprio a Venezia.
La tradizione vuole che l’evangelista sia morto proprio il 25 Aprile, nell’anno 68 d.C., e le sue spoglie fossero conservate ad Alessandria d’Egitto. A metà del VII secolo l’Egitto era passato sotto la dominazione musulmana, mentre Venezia apparteneva ancora formalmente all’Impero Bizantino. Questi ultimi vietarono qualsiasi forma di commercio coi mussulmani, di conseguenza anche con l’Egitto. A Venezia, San Marco era particolarmente venerato e adorato e per evitare che le sue spoglie venissero distrutte dagli arabi, i veneziani deciso di portare al sicuro le sue spoglie in città. Le reliquie arrivarono in città il 31 gennaio 828 e il santo fu dichiarato patrono di Venezia e protettore di tutte le terre Venete.
2 Le tre feste dedicate a San Marco
Quando San Marco fu dichiarato Patrono della città, a Venezia si svolgevano tre feste dedicate all’evangelista:
- Il 31 Gennaio, data di arrivo delle spoglie del Santo a Venezia. Per arrivare in città, i mercanti veneziani Rustico da Torcello e Bono da Malamocco ne trafugarono le spoglie usando un astuto stratagemma: le nascosero sotto frutta, verdura e carne di maiale in bella vista. Si sa che il maiale per i mussulmani è impuro e quindi nessuno osò macchiarsi di un simile peccato per verificare cosa ci fosse sotto.
- Il 25 Giugno, data di ritrovamento delle spoglie. Le reliquie si dettero per perse per lungo tempo ma secondo la leggenda, durante la messa di consacrazione della basilica edificata in onore di San Marco nel 1094, una delle colonne si ruppe. Da qui caddero le ossa del Santo, che erano state nascoste al suo interno.
- Il 25 Aprile, data della morte del Santo, nell’86 d.C. ad Alessandria d’Egitto. San Marco prese il posto di San Teodoro come patrono della città.
Si decise poi in seguito di togliere le altre due feste anche quando si stabilì che il 25 Aprile fosse proprio il giorno dedicato a San Marco.
3 La festa del bócoło
Non propriamente legata al culto di San Marco Evenagelista ma molto sentita in città è la festa del bócoło. In questa giornata, gli innamorati sono soliti regalare alle proprie amate un bocciolo di rosa rossa come segno di amore eterno.
Questa tradizione centenaria è strettamente legata alla leggende della storia d’amore tra Maria e Tancredi. Maria, detta Vulcana, figlia del Doge Orso I Partecipazio, ricambiava l’amore di Tancredi, ragazzo di umili origini. Il padre non avrebbe mai acconsentito al loro matrimonio e per guadagnarsi il rispetto del Doge, Tancredi, su suggerimento anche di Maria, partì per combattere contro gli arabi in Spagna con l’esercito di Carlo Magno.
Tancredi non tornò da quella spedizione: ferito a morte nei pressi di un roseto nella battaglia di Roncisvalle, egli colse un bocciolo di rosa bianca e lo tinse del suo sangue. Lo diede al suo amico Orlando, con la preghiera di portarlo a Venezia per la sua amata. Arrivò in città proprio il 25 Aprile per consegnare la rosa a Maria. Questa comprese subito il significato e il triste destino del suo amato Tancredi. Il giorno successivo Maria fu trovata morta, con la rosa tra le mani. Da allora, la rosa rossa divenne pegno dell’amore eterno tra gli innamorati veneziani.
4 Festa di San Marco: cosa si mangia
Come ovunque da tradizione, durante i giorni di festa si è soliti mangiare dei cibi tipici. E anche il 25 aprile non è da meno: se vuoi provare alcuni piatti tipici veneti allora sappi che a Venezia, per la festa di San Marco, si usa mangiare risi e bisi, cioè riso e piselli. Non è propriamente un riso, ma una zuppa semiliquida che veniva servita al Doge proprio il 25 aprile. Altri piatti da assaggiare sono le frittelle, sarde in saor, i bigoi in salsa, il tiramisù accompagnato da una bella bottiglia di prosecco.
5 Per i campi a mangiare la fortaja
Una tradizione della provincia di Venezia invece, non presente in laguna ma ancora un po’ in voga sempre per il 25 aprile è quella di festeggiare San Marco lungo gli argini dei fiumi mangiando la fortaja. E’ una tradizione di origine contadina: le famiglie che lavoravano i campi e che non si recavano a Venezia, erano solite preparare questa frittata di uova e salame e fare un pic nic lungo i fiumi. Si mangiava a fortaja e si beveva vino rosso, festeggiando il santo patrono tutto il giorno tra musica e giochi vari all’aperto.
Ho passato svariati 25 aprile tra notti in tenda, grigliate, litri di vino e birra e giochi vari. Devo dire che sono stati bei momenti e purtroppo oggi la giornata non è più così diffusa.
Spero di averti spiegato cosa significhi per i Veneziani la festa di San Marco, che cosa sia la festa del bocolo e perchè vedrai, il 25 aprile, delle persone lungo i fiumi a fare pic nic. Alla prossima!
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