Sinceramente il mercato di Bodrum non lo conoscevo, e nemmeno la sua città. L’avevo sentita nominare ma niente di più. Poi, in una delle nostre ultime giornate a Kos, decidiamo che forse è il caso di andare a vederla e capire perchè molte persone ne parlino così tanto, nell’isola. Così di buon mattino decidiamo di partire per fare un po di shopping a Bodrum al mercato centrale, con un autobus organizzato dall’Hotel dove alloggiamo, arriviamo al porto di Kos Town. Ogni ora partono barche a vela, traghetti e aliscafi per la Turchia, che si trova a soli 4 chilometri di distanza.
A spasso per Bodrum
Non è certo una giornatina fresca a Bodrum, fanno quasi 40 gradi al sole alle dieci del mattino e cerchiamo riparo sotto la poca ombra che ci circonda. Le pratiche doganali sono rapide, basta far vedere la carta d’identità per entrare.
Per ingannare il tempo facciamo un giro per il lungomare al riparo delle palme per ripararci dal sole e cerchiamo refrigerio al di sotto dei nebulizzatori dei ristoranti che per fortuna sparano acqua nebulizzata fino ai marciapiedi. Il motivo della nostra visita è principalmente il mercato centrale: per raggiungerlo dobbiamo dirigersi verso le montagne che circondano la città. Il mercato si affaccia su uno spiazzo per gli autobus e fortunatamente è al coperto.
Dentro al mercato di Bodrum
Dentro al mercato di Bodrum c’è tantissima gente, ma soprattutto un caos incredibile. I venditori non si risparmiano, urlano, invitano, importunano, mostrano la propria mercanzia dalle loro bancarelle. Le più belle sono quelle delle spezie, tutte coloratissime e profumatissime. Poi ci sono le bancarelle delle scarpe, dei sari, dei tappeti, degli abiti, ma anche dei prodotti tipici. Alcuni venditori che passano con dei carretti tra la folla senza alcun rispetto, per fare rifornimento di merce da esporre, rischiano di investire chiunque incontrino sulla loro strada. Fortissimo è l’odore della carne di Kebab, che mi fa venire l’acquolina in bocca.
Così decidiamo che è ora di mangiarci un panino portato da casa. Due bocconi e mi si avvicina un ragazzino.
“E’ Buono?” mi chiede in inglese.
“Perchè?”. Lo guardo diffidente. Ha fame o mi vuole vendere qualcosa?
“Come, come my friend”. OK non siamo amici, ma potremmo diventarlo. Ci conduce verso la sua bancarella. Il mio panino è salvo. Prende una spezia di colore rosso-arancio e ce la mette sul panino. All’inizio non sa di niente, poi arriva il bello. E’ leggermente piccante ma dá al cibo un gusto molto gradevole. Bene, questo è il primo acquisto. Poi ci propone qualche spezia afrodisiaca – fosse vero sarei padre di dieci figli – e qualche altra molto piú piccante.
“My friend, are you thirsty?”.
Si ho sete, ma ho già la mia acqua. Prende tre bicchierini dalle condizioni igieniche non invidiabili e li riempie di acqua con una polverina verde, gialla e rosa, rispettivamente menta, limone e fragola. Non badiamo ai bicchieri, chiudiamo gli occhi e beviamo. Le spezie trasformano l’acqua in tre bicchierini di té che gustati freddi sono una delizia.
Ci prendiamo anche qualche altra spezia e in particolare il thè alla melissa. La contrattazione é d’obbligo. Riusciamo a ridurre il prezzo a poco piú della metá di quello offerto.
Ci concediamo un ultimo giro lungo il mercato centrale per ammirare le ultime bancarelle coi venditori locali che dormono sulla loro merce. Crediamo che per la mattinata sia abbastanza, è ora di uscire e visitare la città, non prima di aver visto un venditore di galline stipate in una gabbia.
L’esperienza al mercato di Bodrum l’ho trovata molto significativa. Al di là del fatto che sono entrato in contatto con moltissima gente del luogo, mi ha permesso di entrare in contatto con una realtà locale diversa rispetto a quella delle vie della città. È ora di andare a scoprire la città di Bodrum lungo le sue vie.
Se volete saperne di più sulla Turchia, sappiate che c’è pure una credenza molto forte in merito alla superstizione legata all’occhio di Allah.