La profondità di campo è uno dei primi termini di cui sentirai parlare se ti iscriverai ad un corso di fotografia. E’ uno strumento creativo potentissimo, anche dal punto di vista della composizione fotografica. E’ importante conoscerne la definizione ma ancora più importante saper governare questo elemento: sapere dove agire o cosa fare è l’unica maniera per poter controllare la sfocatura davanti e dietro al soggetto.
La vera sfida per chi scatta è quella di utlizzare questo elemento a proprio favore, trasformando una foto che può essere banale in uno scatto sensazionale.
In questa guida proverò a spigarti cosa sia la profondità di campo, come usarla e dove agire per rendere migliori le tue foto.
Indice dei contenuti
1. Che cos’è la profondità di campo?
In fotografia la profondità di campo è tutta quella parte dello scatto percepita come nitida dal nostro occhio. Attenzione però: non è solo un punto ad essere a fuoco, ma è una porzione di spazio. Questa zona può essere percepita dal nostro occhio ed è più o meno ampia a seconda della situazione e dei parametri impostati in macchina.
Sentirai spesso dire “utilizza lo sfocato“: in molti si riferiscono alla profondità di campo come allo “sfocato“, ossia quella parte dello scatto che per svariate ragioni non risulta a fuoco.
La parte di nitidezza si estende per 1/3 davanti e 2/3 dietro al soggetto. La zona di messa a fuoco non ha una lunghezza definita ma varia a seconda di 3 paramentri fondamentali, utili per decidere quanta zona a fuoco vuoi avere nel tuo scatto e di cui ti parlerò dopo.
2. Perchè usare lo sfocato?
La ragione fondamentale del suo utilizzo è che sfocare una parte dell’immagine permette di staccare il soggetto dallo sfondo e farlo risaltare. Pensiamo ai ritratti o alle foto di persone, ad esempio alle foto di sport a calciatori o vari atleti. Normalmente il soggetto è a fuoco, mentre lo sfondo non lo è e questo permette di far risaltare la persona. Nei ritratti poi, ulteriore enfasi viene data agli occhi: questi in genere vengono ritoccati facendo risaltare l’iride ed il bianco.
Un altro motivo per usare la profondità di campo è una ragione prettamente artistica: pensiamo a molti elementi in serie di cui solo una parte ben nitida, oppure un fiore che risalta nel mazzo o in un campo. Se questi elementi non sono messi al centro ma in uno dei fuochi, secondo la regola dei terzi, la foto può diventare più interessante.
3. Elementi che determinano la profondità di campo
Conosciuta anche Depth of field, abbreviato in DOF, o profondità di fuoco, per sfocare quello che sta davanti e dietro ad un soggetto entrano in gioco tre elementi:
- Apertura del diaframma
- Lunghezza focale
- Distanza dal soggetto
A seconda della situazione, varierà la zona nitida di messa a fuoco. Analizziamo i tre elementi.
3.1 Apertura del Diaframma
L’elemento maggiormente controllabile e gestibile dal fotografo è il diaframma dell’obiettivo. Questo elemento è espresso con la lettera f e indica tramite un numero l’apertura delle lamelle poste all’interno dell’obiettivo stesso. Il numero è semplicemente un rapporto di apertura ma molto spesso trae in inganno i neofiti.
Questo perchè molti fotografi alle prime armi sono convinti che a grandi numeri equivalga una grande apertura. Invece no!
- Un diaframma a f4 avrà una maggiore apertura rispetto ad un diaframma ad f16.
- Ne consegue che più ampio è il diaframma, quindi numero piccolo, meno estesa sarà la profondità di campo.
- Più stretto è il diaframma, quindi numero grande, più estesa sarà la profondità di fuoco.
Quando si sceglie un obiettivo è molto importante guardare l’apertura del diaframma, in particolare massima. Un obiettivo con f2.8 o f1.4 avrà una profondità di campo molto limitata ed è preferito dai fotografi di ritratto. Specie l’f1.4 regalerà un effetto bokeh molto marcato. Anche i fotografi notturni spessono prendono obiettivi con aperture molto ampie: questo permette di far entrare più luce nel sensore riducendo il tempo di scatto. Un obiettivo con un diaframma molto ampio risulta essere molto costoso.
Per i paesaggisti invece, più che l’apertura del diaframma è importante la resa dell’obiettivo: di solito questo rende al massimo tra f8 e f11. I paesaggisti di solito non si preoccupano di sfocare lo sfondo, perchè hanno interesse sia tutto a fuoco ed usano l’iperfocale.
3.2 La lunghezza focale
Il secondo elemento su cui può agire – in parte – un fotografo è la lunghezza focale. Dico in parte perchè in caso di obiettivi fissi, il fotografo non la può modificare. Nel caso di obiettivi zoom invece è possibile aumentare o diminuire la lunghezza focale dell’obiettivo e quindi far variare la profondità di campo. Ma questo dipende anche dal tipo di zoom. Un teleobiettivo avrà possibilità di aumentare e diminuire di molto la distanza del soggetto, un grandangolo invece no. Anzi a volte potrebbe risultare ininfluente zoomare.
In genarele vale la regola:
- Maggiore è la lunghezza focale dell’obiettivo, minore è la profondità di campo.
- Minore è la lunghezza focale dell’obiettivo, maggiore è la profondità di campo.
3.3 La distanza dal soggetto
Anche la distanza dal soggetto a fuoco fa variare la profondità di fuoco in un fotografia.
- Più un soggetto è lontano, maggiore sarà la profondità di campo
- Più un soggetto è vicino, minore sarà la la zona nitidita a fuoco
In questo caso però si rischia di riempire troppo l’immagine oppure di schiacciare troppo la prospettiva, a seconda che il soggetto sia lontano o vicino a te.
Una funzione utilissima: l’anteprima profondità di campo.
Prima di parlare di come usare la profondità di campo, ti dico una cosa. In molti non sanno come verrà la foto fino al momento dello scatto. Alcuni vogliono uno sfocato pieno, altri vogliono sfocare per far intravedere quello che si vede nello sfondo. Quindi prima scatti, poi vedi il risultato. Se non ti piace, regoli il diaframma e scatti nuovamente fino a quando non ottieni il risultato desiderato.
Ma se vuoi vedere in anteprima il risultato, ti basterà settare la tua fotocamera, inquadrare e poi premere il pulsante che molte fotocamere ora presentano: è l’anteprima profondità di campo. Quando guardi attraverso il mirino vedrai la scena all’apertura più ampia disponibile sul tuo obiettivo. Purtroppo non vedrai il risultato in anticipo per come hai settato il diaframma: quindi non capirai l’effetto dell’apertura scelta e la zona di nitidezza. Con questo tasto potrai vedere invece quello che darà la tua fotocamera.
Io lo uso, non spesso ma magari quando voglio ottenere un risultato particolare. Lo trovo utile anche se a volte ti fa perdere l’attimo.
Esempi pratici applicati in modo creativo
Ecco alcuni esempi su come applicare la profondità di campo in modo creativo.
Una bambina al mare: ho sfocato lo sfondo per farla risaltare di più sul mare blu
Rasiglia: qui siamo in Umbria e per dare una certa curiosità allo scatto ho messo a fuoco il fiore e sfocato lo sfondo. Questa foto va interpretata però in un contesto più ampio: essendo stati nel borgo dei ruscelli, questa foto ha un significato se vista con le altre che ho scattato a Rasiglia.
Un piccolo giocatore calcia il pallone: lo sfocato permette di staccarlo da tutto il resto.
Esercizi
Detto questo, il modo migliore per governare la profondità di campo e capire come funziona è iniziare in casa.
- Prendi 3 oggetti uguali come le batterie stilo, mettile in fila una davanti all’altra distanziate tra loro di 10-15 cm, allarga il diaframma e scatta mettendo a fuoco prima quella frontale, poi quella centrale ed infine l’ultima. Vedi il risultato, poi stringi il diaframma e vedi cosa succede mettendo a fuoco nuovamente nell’ordine che ti ho detto.
- Varia poi la lunghezza focale del tuo obiettivo
- Infine varia la distanza dai soggetti e confronta i risultati.
- Esci e trova altri soggetti, magari come i fiori, e scatta ampliando e stringendo il diaframma, aumentando e diminuendo la lunghezza focale dell’obiettivo, aumentando e diminuendo la distanza dal soggetto.
- Fatto questo, trova dei soggetti e cerca di pensare prima la foto nella tua testa, poi cerca di ottenere quel risultato applicando quanto detto finora.
E’ tutto, spero di essere stato chiaro e che questo articolo ti sia d’aiuto su come utilizzare questo semplice ma importante elemento, essenziale in fotografia.