Sovana è un altro bellissimo borgo della Maremma Toscana in provincia di Grosseto. Il borgo fa parte dei Borghi più belli d’Italia e non è molto grande, quindi la visita dura qualche ora. Questo articolo su Sovana e cosa vedere includerà anche una visita alle necropoli etrusche, situate nelle vicinanze. Dato che Sorano ingloba nel proprio comune Sovana, questi due borghi si visitano normalmente in coppia, anche grazie alla loro vicinanza. Questa piccola frazione si trova a qualche chilometro da Pitigliano, dalle terme di Saturnia e Montemerano.
E’ nota per la sua necropoli etrusca è una testimonianza molto diffusa tra i borghi della zona. Centro etrusco di rilievo, divenne poi un elegante borgo medievale e rinascimentale, come testimoniato dalla piazza centrale, su cui si affacciano gli edifici più importanti del paese. Fu sede del potere della potente famiglia degli Aldobrandeschi, i quali costruirono la loro rocca subito fuori dal centro abitato. Ma il piccolo borgo diede anche i natali a Ildebrando di Sovana, colui che divenne papa Gregorio VII, promotore della riforma della nota riforma gregoriana dell’XI secolo.
Nonostante conti solo 100 anime tra i residenti, il patrimonio storico archeologico e la scoperta di un tesoro in monete, la rende una meta molto frequentata durante tutto l’anno.
Andiamo ora a scoprire cosa vedere a Sovana e dintorni.

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Sovana: cosa vedere in poche ore e nei dintorni
Il piccolissimo borgo di Sovana si compone di una lunghissima strada pedonale, la quale a metà del borgo si divide in due quasi a formare una Y. Alle estremità della strada si trovano due dei luoghi simbolo del paese: il Duomo di Sovana e la Rocca Aldobrandesca.
Il paese nel corso degli anni ha conservato l’aspetto tipico ed intatto del borgo medievale. Camminare per le sue strade mi ha dato una bellissima sensazione, soprattutto grazie ai molti angoli colorati delle case con i fiori.
1. La Rocca Aldobrandesca
Inizia a visitare Sovana da uno dei maggiori luoghi d’interesse: la Rocca Aldobrandesca. Questa costruzione, della quale non rimane molto, è situata fuori dal piccolo centro cittadino, dalla parte orientale. E’ costruita su uno sperone di tufo e su delle rovine di origine etrusca. Fu simbolo del potere della famiglia degli Aldobrandeschi. Questa famiglia di origine Longobarda, che ritroverai in molti altri luoghi della maremma, fu detentrice del potere per molti anni. La rocca rimase in loro possesso fino alla fine del 1200. Nei secoli successivi passò di mano prima agli Orsini poi finì sotto il dominio di Siena, che la restaurò. Abbandonata per più di un secolo, la Rocca finì sotto il Granducato di Toscana, quando Cosimo de’ Medici vi mise mano per l’ultima volta, fino al definitivo abbandono.
Il complesso si componeva di tre piani, una torre chiamata “torre della Luna”, una piazzetta interna delimitata dalle mura merlate, un forno, la cisterna per l’acqua e il deposito per il grano. Al momento della Rocca rimangono solo degli imponenti ruderi.

2. Piazza del Pretorio coi suoi edifici
Piazza del Pretorio è la piazza più importante ed anche l’unica del centro storico di Sovana. La pavimentazione della piazza è ancora in parte quella originale e su questa si affacciano alcuni degli edifici più importanti del borgo:
- Palazzo dell’Archivio, che una volta era sede del Comune e che reca l’orologio sul campanile, risalente ai secoli XII e XIII;
- la Chiesa di Santa Maria, che reca uno dei cibori preromani più antichi di tutta la Toscana. In più sempre al suo interno si trovano degli affreschi di scuola senese ed umbra del XV-XVI secolo: tra i più importanti si trovano la Madonna col Bambino tra santa Barbara e santa Lucia, san Sebastiano e san Mamiliano; una Crocifissione tra i santi Maria e Giovanni, e un’altra Crocifissione tra i santi Antonio e Lorenzo. Sempre qui al suo interno si trovano due statue di Papa Gregorio VII: nacque Ildebrando di Soana ma divenne poi Papa nel 1073 e spese il proprio Pontificato per riformare la chiesa;
- Palazzo del Pretorio: l’attuale sede del Centro di Documentazione del Parco Archeologico del Tufo
- la chiesa paleocristiana di San Mamiliano, inglobata in palazzo Bourbon Del Monte, che oggi è il museo di Sovana e al cui interno si trova – o meglio si trovava il tesoro di Sovana.

3. Il Duomo di Sovana, Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo
Il Duomo di Sovana si trova nella parte occidentale del borgo, opposto alla Rocca, nell’area dove sorgeva probabilmente l’acropoli etrusca. La chiesa è dedicata ai Santi Pietro e Paolo.
Costruito fra l’VIII ed il IX secolo, è uno degli edifici più importanti in stile romanico gotico della Toscana. Nella navata sinistra si trova un’urna che si dice contenga le spoglie di San Mamiliano. Si dice che il vescovo di origine Palermitana abbia iniziato qui la sua opera di evangelizzazione. Sempre all’interno del Duomo si trova una cripta a sei colonne, un fonte battesimale risalente al 1434, un sarcofago in travertino del XV secolo che, si dice, ospitava le spoglie di San Mamiliano. Sulle pareti, alcuni affreschi e molti motivi scultorei rappresentanti simboli antecedenti la tradizione cristiana.

Una cosa di cui non ero a conoscenza ma che ho scoperto in seguito è l’orientamento astronomico del Duomo di Sovana: il 21 giugno, durante il Solstizio d’estate, il primo raggio di sole del mattino attraversa la monofora absidale e colpisce la parte opposta attraversando la navata centrale. Questo succede anche nella cripta paleocristiana sottostante.
Questo gioco di luce, che si dice sia unico e spettacolare, si contrappone alle regole medievali della chiesa Romana: secondo le regole canoniche l’abside doveva essere ad est. Invece il Duomo segue le regole della cultura celtico/germanica o longobarda e l’abside si trova a ovest. Un’altra spiegazione invece si rifà a San Giovanni Battista, a cui il solstizio estivo è associato: prima di essere dedicato a Pietro e Paolo, il duomo di Sovana era dedicato proprio a San Giovanni Battista. Egli è tutt’ora ritenuto uno dei santi prediletti dai templari. La loro presenza in Maremma è testimoniata da alcuni simboli sui capitelli delle colonne e sul portale del Duomo.
La visita al Duomo dura poco meno di 30 minuti, fatta con calma, e per accedervi il costo è di 2.50€ a persona

4. Il tesoro di Sovana
Il tesoro di Sovana è composto da 498 monete d’oro del V secolo ed erano esposte al museo di San Mamiliano. Il tesoro venne alla luce per puro caso e fu scoperto del 2004 durante gli scavi archeologici sotto la chiesa di san Mamiliano. Queste monete, chiamate Solidi Aurei e che erano la moneta in corso nel V secolo, arrivano probabilmente, e per la maggior parte, dalla zecca dell’allora Costantinopoli. Le monete si trovavano a circa due metri di profondità in una buca scavata nel terreno, nell’ex impianto termale.
Probabilmente questo era un nascondiglio utilizzato dal possessore delle monete nel V secolo per tenere al riparo i propri risparmi. L’Italia, in quel periodo, era una zona di aspri conflitti ma anche soggetta epidemie e invasioni. Per garantirsi una piccola base da cui ripartire era forse necessario “imbucare” i propri risparmi. Si pensa che siano appartenuti ad un membro dell’esercito.

Il tesoro di Sovana si collega alla leggenda del conte di Montecristo e del suo tesoro: alcune leggende popolari raccontavano di un tesoro nascosto nel monastero di San Mamiliano sull’isola di Montecristo. Le leggende si chiamano tali perchè hanno fondo di verità: infatti il tesoro di San Mamiliano è stato trovato a Sovana e non nell’isola di Montecristo.
C’è però un fatto recente in merito: il tesoro non è più esposto qui, ma a Firenze. Mentre pranziamo in un ristorante mi dicono che il tesoro è stato rubato quasi tutto e che alcune monete siano state lasciate di proposito. Si pensa per essere esposte e per farle vedere ai visitatori. Date le rocambolesche circostanze del furto – si dice non ci fosse nemmeno un antifurto a proteggerle -, per poter salvaguardare il resto del tesoro, questo viene portato a Firenze. Gli ultimi aggiornamenti dicono le monete mancanti siano state ritrovate in Albania.
5. Le necropoli etrusche e le vie cave
Ora che sai cosa vedere a Sovana, una volta terminata la visita al borgo il mio consiglio è di prendere la tua auto e di andare a visitare una della Necropoli etrusche poco fuori paese. Le necropoli sono parte integrante del Parco Archeologico Città del Tufo, alla quale appartengono anche gli insediamenti rupestri di Vitozza – situata nella frazione San Quirico – e San Rocco – a pochi chilometri da Sorano -. Quando starai per arrivare a Sovana vedrai le indicazioni che ti indicano le Necropoli etrusche. Poco prima di arrivare a destinazione, a sinistra vedrai una staccionata. Se noti vedrai un piccolo parcheggio. Ecco, lascia qui l’auto e prosegui a piedi.
La maggior parte delle tombe etrusche sono a pagamento e la visita dura circa tre quarti d’ora. La necropoli più nota è la tomba monumentale Ildebranda risalente tra il III ed il II secolo a.C. ed è dedicata a Ildebrando di Soana, divenuto poi Papa Gregorio VII. Potrai scegliiere tra la visita libera e quella guidata.

Se invece decidi di visitare l’unica necropoli gratuita, ti dovrai inerpicare lungo il sentiero e la vegetazione. Arriverai, dopo circa 10 minuti, alla Tomba della Sirena. Anche questa risale tra il III e il II secolo a.C. e prende il nome dalla sirena raffigurata in alto sulla tomba, che probabilmente si tratta di Scilla, una creatura mitologica. Si trova anche una scritta, difficilmente visibile: si tratta dell’iscrizione “nulina vel velus” che dovrebbe significare Nulina figlio di Vel e di Velus.
Poco prima di arrivare alla tomba, è possibile anche vedere e addentrarsi nelle vie cave, delle vere e proprie spaccature nelle montagne.
Come arrivare a Sovana
Ecco le facili indicazioni per arrivare a Sovana.
Da Sovana a Pitigliano ci si mette circa una decina di minuti: prendi da Pitigliano la Strada provinciale Pian della Madonna e poi la SP22 per arrivare a Sovana.
Se invece arrivi da Sorano, prendi la SP22 che in 13 minuti ti porterà da Sorano a Sovana.
Quando sarai arrivato, prosegui lungo la piccola salita e prosegui fino a che non troverai il parcheggio a pagamento, lascia l’auto ed entra nel borgo a piedi.

Anche su questo borgo ti ho detto tutto. Se vuoi saperne sui borghi della Maremma di più ti invio a leggere anche gli altri post che ti ho linkato. Ti torneranno utili per un viaggio in questa zona della Toscana. A presto.
Che fine avrà fatto il tesoro? Un piccolo mistero da scoprire!