Viaggio in Italia: quali città visitare nel Nord Italia

1 Apr , 2020 - Italia

Viaggio in Italia: quali città visitare nel Nord Italia

L’Italia è un Paese meraviglioso che oggi sta soffrendo tantissimo assieme a tutta la sua popolazione. Ad oggi non ci è più possibile viaggiare fisicamente, possiamo però farlo con la fantasia attraverso la nostra Italia. Per fare ciò ho riunito i 18 blogger più bravi d’Italia per parlare delle città cosiddette “minori” del nostro Paese. Città che sono comunque dei piccoli tesori da scoprire e riscoprire, quelle a noi più care e che secondo noi sono quelle che avranno forse un po’ più bisogno rispetto alle grandi città. Lo abbiamo fatto perché a noi l’Italia piace, ne siamo innamorati e soprattutto vogliamo che torni a splendere quanto prima. Abbiamo provato a rivalorizzare il Paese più bello al mondo, seppur nel nostro piccolo e secondo le nostre possibilità. Il risultato sono due articoli su quali città visitare in Italia. Ve ne parliamo in due post: il primo sarà dedicato a quali città visitare nel nord Italia, il secondo sarà incentrato sulle città del centro-sud. In questo modo vogliamo prima farvi viaggiare con la fantasia, poi vogliamo lasciarvi delle idee per quando torneremo a viaggiare.

Indice dei contenuti

Quali città del nord italia visitare

Questo è il primo post sulle città da visitare nel Nord Italia. Il secondo post, quello sulle città del Centro-Sud Italia uscirà tra qualche giorno. Buona lettura.

Cosa vedere a Bergamo, di Itinerario di Viaggio

Bergamo, conosciuta anche come la città dei mille per il suo contributo alla spedizione di Garibaldi, è uno dei più grandi centri urbani della Lombardia.

Visitare le Mura Venete

Le mura venete di Bergamo sono il simbolo stesso della città e patrimonio UNESCO dal 9 luglio 2017. Sono ben visibili da tutta la città bassa. Camminare tra le vie di città alta è come un tuffo in epoca medievale. La città di Bergamo è l’unica città lombarda ad essere ancora circondata da mura. In realtà le cinte murarie della città erano in origine due. Anche la città bassa era provvista di mura, dette “le muraine”, addirittura antecedenti alle mura odierne. Ogni borgo della città bassa era circondato da mura con fossato, ponte levatoio e portali dove venivano richiesti i pagamenti dei dazi per il passaggio delle merci. All’inizio del ‘900, le muraine vennero man mano demolite per fare spazio a edifici moderni. Potete trovare i loro resti tra le vie della città come la torre del
Galgario, le mura della Contrada Tre Passi o i Propilei di Porta Nuova.

Cosa vedere a Bergamo
Bergamo © Itinerario di Viaggio

Visitare la Città Alta Bergamo

Come già detto, città alta è il centro antico della città e, fino alla metà dell’Ottocento, anche quello amministrativo. In piazza vecchia è presente il vecchio comune: il Palazzo della Ragione, ora parzialmente visitabile. Nella piazza è possibile visitare anche il Campanone, la torre campanaria di Bergamo la quale, ogni sera alle 22:00, vengono suonati 100 rintocchi (in origine erano 180) a ricordare il coprifuoco dell’epoca medievale quando i portali di accesso alla città venivano chiusi. Dietro al palazzo della ragione
sorgono il Duomo di Bergamo, la basilica di Santa Maria Maggiore e la Cappella Colleoni, luogo di sepoltura di Bartolomeo Colleoni, uno dei più grandi condottieri del ‘500.

Cosa vedere a Bergamo
Piazza Vecchia © Itinerario di Viaggio

All’interno di quest’ultima cappella, tra le tante stranezze, la più interessante è forse quella legata all’uccellino imbalsamato che si trova in una teca vicino all’entrata. La storia di questo uccellino è legata a quella di Medea Colleoni, figlia prediletta di Bartolomeo, che morì a 14 anni di polmonite. Lo stesso giorno morì anche questo uccellino suo compagno di giochi. Venne quindi imbalsamato e posto nella bara. Oggi viene tenuto all’interno della teca poiché molto fragile.
Passeggiando per le vie di città alta, degne di interesse sono anche Piazza della Cittadella, sede del museo di Scienze Naturali e di Archeologia, via Gombito dove è presente l’omonima torre, visitabile solo in alcune
giornate, e la rocca sede del museo dell’Ottocento.

Visitare la Città Bassa

Dall’ unione di vari borghi sviluppatisi durante tutto il medioevo, la città bassa di Bergamo si sviluppa tra l’Ottocento ed il Novecento. In questo arco di tempo viene edificato il centro città con il centro Piacentiniano (ideato da Marcello Piacentini). Da qui parte il “Sentierone”, un viale pavimentato che nei secoli precedenti fungeva da stazione per le carrozze lungo il quale sorge il famoso teatro Donizetti, intitolato al grande compositore bergamasco. Sempre nella città bassa è possibile visitare l’Accademia
Carrara, dove sono concentrate molte opere del periodo tra il Rinascimento e l’Ottocento, la Galleria di Arte Moderna (GaMeC) ed i molti borghi che portano ancora i segni del tempo.

Cosa vedere a Bergamo
Sentierone © Itinerario di Viaggio

Cosa vedere a Ferrara: tra campagna e mare, di Cappellacci a Merenda

Ferrara è una cittadina dalla doppia anima. Una è corposa e forte come la campagna, un’altra è leggera e profumata come la brezza del mare, una doppia anima che le è valso più di un riconoscimento da parte dell’UNESCO: il primo nel 1995, con la denominazione di “Città del Rinascimento” il secondo nel 1999 per il Delta del Po e le Delizie Estensi.

In un paio di giorni o al massimo tre è possibile esplorare tutto il centro storico e scoprire anche parte della sua provincia, come Comacchio, la Piccola Venezia del ferrarese, ma ancora solo restando nel centro città, ci sono tantissime attività da fare adatte per tutti.

Una visita al Castello Estense

Tappa fissa immancabile è il Castello Estense, il signore della città, che svetta nella sua bellezza nel centro storico. È tra i pochi castelli che conservano ancora il fossato con l’acqua e tuttora navigabile, è possibile infatti visitare il castello anche tramite delle piccole “crociere” intorno al suo fossato.

Cosa vedere a Ferrara
Castello Estense © Cappellacci A Merenda

Suggerisco sempre di visitare gli interni del Castello, è il modo migliore per assaporare la storia di Ferrara, una storia che si forgia nel medioevo ed è fatta di intrighi di corte e ricerca del bello. Tutto questo lo si può esplorare tra le prigioni e le storie che queste conservano, tra cui la vicenda degli sfortunati amanti Ugo e Parisina fino ai bellissimi affreschi delle sale rinascimentali e al profumo del giardino degli Aranci, una terrazza che al fiorire degli alberi da frutto fa un profumo incredibile.

Visitare il Palazzo dei Diamanti e le vie della città

Lasciando il castello alle spalle, ci si può addentrare lungo Corso Ercole I d’Este, una delle vie più importanti del ‘500.
Qui si può visitare il Palazzo dei Diamanti, chiamato così per la forma a diamante del suo bugnato, una caratteristica che rende questo palazzo unico nel suo genere.

Cosa vedere a Ferrara
Palazzo dei Diamanti © Cappellacci A Merenda

Il palazzo è consacrato all’ arte. Al piano nobile è si trova la Pinacoteca Nazionale, mentre per gli amanti dell’arte moderna e contemporanea, ci sono le mostre stagionali organizzate al pian terreno del palazzo.

Il maggiore pregio di Ferrara, secondo me, non è tanto nei suoi palazzi ma nelle sue vie. È una città che conserva il medioevo nei suoi sassi e mattoni e questo li si può rivivere tra le vie medievali del centro storico. Tra le vie più importanti abbiamo Via delle Volte, caratterizzata dalle volte che si susseguono per tutta la sua lunghezza, realizzati per collegare i magazzini sulla riva del fiume alle botteghe del centro. Camminando sul suo ciottolato si vive un vero tuffo nel passato.

Cosa vedere a Ferrara
Via delle Volte © Cappellacci A Merenda

Una delle aree che preferisco è quella dell’ex ghetto ebraico, un dedalo di viuzze fatte di piccole botteghe e ristorantini tipici, dove si sente il vociare delle persone, la musica che esce dalle finestre e, se passate per ora di pranzo, sentirete anche il profumo proveniente dalle cucine delle abitazioni.

Questo secondo me è il vero animo ferrarese, un animo fatto di tradizione, di piccoli gesti, un animo dolce come i cappellacci alla zucca ma anche bello forte come una fetta di salama da sugo.

Se vuoi prenotare un tour privato di Ferrara lo puoi fare qui.

Cosa vedere a Genova, di Viaggia come il Vento

Genova è una bella signora dal fascino decadente. Signorile con i suoi maestosi edifici, i portici liberty e neogotici in pietra bianca e nera, vissuta ed a volte trasandata nei suoi caruggi, simbolo e cuore della città. Eppure il capoluogo ligure, con i suoi pregi e difetti, strega chiunque la visiti. Stretta tra mare e monti, Genova si inerpica verso l’alto, con scalinate, ascensori e funicolari che si fanno strada tra i palazzi. Da Castelletto e dagli altri suoi punti panoramici si può abbracciare con lo sguardo la città da ponente a levante. Ma Genova si vive anche col naso all’insù, ammirando le edicole votive agli angoli dei palazzi, i balconi riccamente decorati di Via XX Settembre e le torri medievali che si innalzano sugli edifici. Impedibile è la passeggiata fino all’antico borgo marinaro di Boccadasse con le sue casette variopinte ed i gozzi adagiati sulla riva.

Una visita al Galata, Museo del Mare

Galata è il racconto del binomio uomo mare.

Un faro fanale rosso e bianco catapulta subito il visitatore in un mondo di navi e marinai. Il piano terra racconta la storia del Porto di Genova e del suo figlio più famoso: Cristoforo Colombo.

Si sogna di oceani solcati passeggiando in una galea in scala 1:1, ma è al secondo piano che si può vivere l’emozione della navigazione in un mare in tempesta a Capo Horn grazie alla realtà virtuale e ad una piattaforma mobile che simula l’esperienza a bordo di una scialuppa.

Cosa vedere a Genova
Sommergibile Nazario Sauro © Viaggia come il Vento

La sezione MEM, Memoria e Migrazioni, racconta le emigrazioni passate e recenti e, grazie a postazioni multimediali, si possono ripercorrere i lunghi viaggi oltreoceano degli italiani. Nel biglietto di ingresso è possibile includere la visita all’interno del sommergibile Nazario Sauro, ormeggiato davanti al museo.

Una giornata all‘Acquario di Genova

La visita all’Acquario di Genova, il secondo più grande d’Europa, è un emozionante tuffo in un pianeta azzurro e nelle sue biodiversità. Murene, cavallucci marini, lamantini, agili pinguini ed acrobatici delfini, sono solo alcuni dei 12.000 esemplari ospitati in 70 ecosistemi.

Cosa vedere a Genova
Delfini dell’Acquario di Genova © Viaggia come il Vento

Lungo il percorso, delle postazioni fish making con schermi touchscreen dove ci si può sbizzarire assemblando il proprio pesce e scoprendo in quale ambiente marino potrà vivere. Un grande vasca tattile permette poi di provare l’emozione di sfiorare le razze. Se volete vivere l’esperienza di una foresta amazzonica con tanto di piante tropicali e pappagalli non perdete la visita alla vicina Biosfera, conosciuta come la Bolla di Renzo Piano.

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Cosa visitare a Genova: il Castello D’Albertis

Il Castello D’Albertis, in stile neogotico con le sue mura merlate, è forse una delle meraviglie meno conosciute di Genova. Arroccata sulla collina di Montegalletto ed immersa in un parco, questa dimora appartenuta al Capitano D’Albertis ospita al suo interno il Museo delle Culture del Mondo. Attraverso collezioni etnografiche, libri, carte nautiche e meridiani il visitatore compie un incredibile viaggio nei mondi lontani esplorati dal visionario D’Albertis, instancabile navigatore ed antropologo.

Cosa vedere a Genova
Genova © Viaggia come il Vento

La visita è un tuffo nel passato delle esplorazioni, un racconto di popoli scomparsi e dai loggioni del Castello si gode un’incredibile vista su Genova.

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Cosa vedere a Modena, di Un Trolley per due

Nello stemma della nostra città c’è un motto che recita “Avia Pervia” ed è partendo da queste due parole che vi vorremmo raccontare la nostra Modena.

Attorno alla Ghirlandina, nel corso dei secoli, sono state realizzate grandi cose partendo dalle piccole realtà: l’inaccessibile diventa così accessibile, attraverso il lavoro di artigiani, operai, artisti e imprenditori.

Ve ne accorgerete da soli, camminando lungo la Via Emilia ed esplorando il centro storico di Modena, parlando con i proprietari delle botteghe. Perché qui, nel cuore dell’Emilia, sappiamo come prendere i turisti per la gola, ma allo stesso tempo siamo custodi di storie e leggende curiose.

Una di queste ha come protagonista la Bonissima: si narra, e a noi piace crederlo, che sia stata una benefattrice vissuta nell’Undicesimo Secolo, durante un tremendo periodo di carestia. Lei, nobildonna, usciva di notte, coprendosi il volto con un cappuccio per non farsi riconoscere, e portava da mangiare ai poverelli di Modena.

Così grazie alla sua bontà, l’inaccessibile, ovvero un semplice pasto per poter sopravvivere, diventava accessibile. Avia Pervia.

Cosa vedere a Modena
Ghirlandina e Bonissima © Un Trolley per due

Dove mangiare i tortellini a Modena

Modena è così, riservata e gentile, come i suoi abitanti, che se li incontri per strada fanno finta di niente, ma non vedono l’ora di consigliarti una trattoria dove andare a mangiare. Che se gli chiedi com’è fatto il tortellino ti dicono “con la lonza ripassata in padella, mica come i bolognesi”.

Noi vi consigliamo di acquistarli al Mercato Storico Albinelli, oppure di assaggiarli di persona per capire quanto siano buoni: magari alla Trattoria Aldina, proprio di fronte al mercato, o da Ermes, un’antica trattoria che è una vera istituzione culinaria in città.

Cosa vedere a Modena
Tortellini © Un Trolley per due

A Modena ci si sente come a casa, a tavola come sotto i suoi portici, e quando potremo tornare a viaggiare questo farà la differenza. Perché dopo questo periodo di riposo forzato avremo nuovamente voglia del contatto con gli altri, saremo alla ricerca di realtà, di sorrisi e abbracci, di storie e gente sincera.

C’è tanto da vedere a Modena in un giorno, ma soprattutto ci sono tante storie da ascoltare. Avremo tempo. Avia Pervia.

Cosa vedere a Modena
© Un Trolley per due

Cosa vedere a Piacenza, di La Scimmia Viaggiatrice

Piacenza è situata nella parte più occidentale dell’Emilia Romagna incuneata tra Lombardia, Liguria e Piemonte. La città, nonostante non sia ancora meta del turismo di massa, ha un potenziale così grande che non esitiamo a definirla una piccola città d’arte.

Una visita al centro storico di Piacenza

Il centro storico di Piacenza è un concentrato di storia e arte che permette al turista, anche in una sola giornata, di comprendere l’importanza che ebbe Piacenza per molti secoli nello scacchiere italiano. Il simbolo di questa lunga storia è sicuramente Piazza Cavalli, il vero fulcro della vita piacentina fin dalla sua fondazione all’epoca della Seconda Guerra Punica. Qui infatti era collocato l’antico foro da cui si irradiavano le più importanti vie della città di cui si nota ancora oggi il tracciato (una su tutte via XX Settembre, la via dello shopping piacentino). Ancora più evidenti sulla piazza sono i segni lasciati dalle epoche successive come il Palazzo Gotico, simbolo del potere laico nel medioevo, o le due statue equestri dei duchi rinascimentali Alessandro e Ranuccio Farnese, da cui deriva il nome della piazza.

Cosa vedere a Piacenza
Palazzo Gotico Piazza Cavalli © La Scimmia viaggiatrice

Partendo da questa piazza si possono poi raggiungere a piedi tutte le altre bellezze della città. Tra queste, tre sono sono le cose da non perdere quando si visita Piacenza.

Visitare Palazzo Farnese

La prima è sicuramente Palazzo Farnese, la sfarzosa residenza rinascimentale voluta dalla famiglia ducale per il suo insediamento in città. Nonostante appaia ai nostri occhi di imponenti dimensioni, il progetto originale del Vignola prevedeva dimensioni più grandi. Oggi è la sede dei Musei Civici che ospitano delle collezioni interessanti e particolari. Dal Museo delle Carrozze, a quello archeologico, all’ esposizione di armature, alla pinacoteca civica si fa un vero e proprio viaggio nella storia piacentina. Tra tutte le bellissime opere esposte, una spicca particolarmente per la sua bellezza ed eleganza senza tempo: il Tondo Botticelli, un capolavoro del maestro fiorentino per cui tanti amanti dell’arte visitano il palazzo.

Cosa vedere a Piacenza
Palazzo farnese © La Scimmia viaggiatrice

Il Duomo di Piacenza

Un altro luogo da vedere e simbolo di Piacenza è il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta e Santa Giustina. La chiesa è uno dei più importanti esempi di architettura romanica in Italia e colpisce immediatamente per il colore rosa del marmo alternato a strisce al bianche di arenaria. Alla semplicità dell’architettura della facciata si contrappongono i bellissimi affreschi che decorano gran parte dell’interno. In particolare quelli più preziosi e famosi sono quelli che ornano la cupola. Gli affreschi furono iniziati dal Morazzone, ma furono completati dal Guercino. Quest’ultimo infatti inserì abilmente negli otto spicchi le bellissime figure di profeti che si alternano a scene dell’infanzia di Gesù e a figure di sibille. Per il visitatore più esigente esiste anche la possibilità di ammirare la cupola da vicino con un’interessante visita guidata.

Cosa vedere a Piacenza
Cupola del Guercino © La Scimmia viaggiatrice

Si potrebbe visitare anche la Basilica di Santa Maria di Campagna, con la splendida cupola dipinta dal Pordenone e la Chiesa di San Sisto che ospita opere di artisti come Antonio Campi, Camillo Procaccini e Giuseppe Nuvolone.

Visitare la Galleria Ricci Oddi

L’ultimo luogo da vedere a Piacenza è la Galleria Ricci Oddi, uno splendido palazzo voluto da Giuseppe Ricci Oddi nel 1931 per ospitare la sua ricca collezione di opere dell’800 e del ‘900. Nelle circa venti sale della Galleria si possono osservare oltre quattrocento quadri di molti dei migliori artisti della scena italiana ed europea. Tra le più interessanti c’è di sicuro il famoso Ritratto di Signora di Klimt che è stato appena ritrovato dopo essere stato trafugato nel 1997.

Cosa vedere a Rimini, di Rivoglio la Barbie

La “capitale” della riviera romagnola, la città de “La Dolce Vita”: questi sono solo due dei tanti modi per descrivere Rimini. Noi preferiamo chiamarla il nostro “scrigno”, perché sebbene sia una grande città e, soprattutto nel periodo estivo, accolga milioni di turisti, il suo centro storico è come un portagioie che aspetta solo di essere aperto per rivelare il suo prezioso contenuto.

Ammirare il Tempio Malatestiano

L’opera incompleta di Leon Battista Alberti diventata uno dei simboli di Rimini. Chiamato comunemente “il Duomo”, fu per volere di Sigismondo Pandolfo Malatesta che venne trasformato da chiesa medievale in un’imponente struttura in marmo del 400.

Se l’esterno è già d’impatto, l’interno non è da meno: da non perdere il Crocifisso di Rimini di Giotto e il famoso affresco di Piero della Francesca, raffigurante Sigismondo inginocchiato ai piedi di San Sigismondo. Un mix di sacro e pagano, a simboleggiare l’ambizione del Signore di Rimini, la sua volontà di legare la sua famiglia alla città e il suo amore per Isotta degli Atti (il ripetersi della S e della I intrecciate ne è un esempio).

Cosa vedere a Rimini
Borgo San Giuliano dal Centro Storico © Rivoglio la Barbie

Visitare l’arco di Augusto

L’Arco di Augusto è l’arco romano più antico esistente nell’Italia settentrionale, punto di partenza e arrivo della Via Flaminia che collegava Rimini a Roma. Con i suoi scudi raffiguranti quattro riconoscibili divinità – Giove col fulmine, Apollo con cetra e corvo, Nettuno con tridente e delfino e la Dea di Roma con gladio e trofeo d’armi), e le due teste di bue su entrambe le facciate, a simboleggiare la potenza di Roma e di Rimini, l’Arco di Augusto è da sempre considerato la porta della città e dà il benvenuto a chiunque voglia partire alla scoperta della città di Rimini. Da qui, infatti, Corso d’Augusto percorre tutto il centro fino ad arrivare, dopo aver fatto una breve deviazione per visitare il Tempio Malatestiano, al Ponte di Tiberio, altro simbolo di epoca romana della città.

Cosa vedere a Rimini
Arco di Augusto © Pixabay

Una passeggiata per le vie di Borgo San Giuliano

Una volta superato il Ponte di Tiberio (oggi pedonale), la Rimini romana sarà solo un ricordo. Il vecchio borgo dei pescatori di Rimini, borgo San Giuliano, vi catapulterà in un’altra realtà, fatta di casette colorate, stradine, piazzette e murales che raccontano la storia dei personaggi che l’hanno abitato. Borgo San Giuliano fa anche parte di quei luoghi che vengono definiti i “luoghi felliniani”: il maestro regista Federico Fellini, infatti, amava molto questa zona della città e molti murales sono stati dedicati a lui e ai suoi personaggi. Ciò che tuttavia amiamo di più è il muro dei soprannomi di Tonino Guerra, un omaggio al dialetto romagnolo e agli abitanti che hanno reso il borgo un quartiere speciale della città. Borgo San Giuliano è, a tutti gli effetti, la zona di Rimini che preferiamo: passeggiare per i suoi vicoli è rilassante, ascoltare il vero dialetto romagnolo è divertente, soddisfare i piaceri del palato è facilissimo e, per gli amanti delle zone verdi, il parco Marecchia, polmone verde della città, è a due passi.

Cosa vedere a Rimini
Borgo San Giulano © Rivoglio la Barbie

Cosa vedere a Torino, di La Simo in Viaggio

Torino è una città elegante e magica. Prima capitale del regno d’Italia, con gli anni ha saputo mantenere la sua storia accostandola alla modernità.

Visitare Torino passeggiando tra le sue vie e le sue piazze

Il modo migliore per visitare Torino è una bella passeggiata nel suo centro storico: Via Roma, Via Lagrange, Via Garibaldi, Via Po: le vie dello shopping e dei caffè storici dove fermarsi per una pausa accompagnata dal famoso Bicerin. Il Bicerin, ossia bicchierino, è una deliziosa bevanda tipica di Torino preparata con caffè, cioccolato e crema di latte. Una vera delizia!

Camminando per la città si notano le tante Piazze: ampie e belle. Da Piazza San Carlo, passando per Piazza Castello sino ad arrivare a Piazza Vittorio che si affaccia sul Fiume Po. Da qui si prosegue la camminata lungo fiume fino al Parco cittadino più famoso: il Parco del Valentino, il polmone verde della città.

Una cosa imperdibile: salire in cima alla Mole Antoneliana

La prima tra le cose da fare a Torino è salire in cima alla Mole Antoneliana. Il vero simbolo della città inizialmente doveva essere una sinagoga. Venne poi acquistata dal comune per farne un monumento all’unità nazionale. Oggi la Mole ospita l’interessante museo del Cinema. Ti consiglio una visita anche con i bambini, il museo è interattivo e ripercorre la storia del Cinema dagli albori ai giorni nostri. Inoltre, se la giornata è limpida, dalla cima della Mole si ha una delle viste più belle su Torino e sull’arco alpino che la circonda.

Acquista qui i biglietti per salire sulla Mole Antoneliana.

Cosa vedere a Torino
Torino © La Simo in Viaggio

Cosa vedere a Torino: il mercato di Porta Palazzo

Se ti piacciono i mercati non puoi perderti il mercato di Porta Palazzo, uno dei più grandi d’Europa. Un mercato multietnico in cui si incrociano tradizioni diversi, profumi e sapori locali ed esotici. Nella zona accanto al mercato si trova il Quadrilatero Romano con tantissimi localini in cui prendere un aperitivo, fare pranzo o cena piemontese o multientica.

Una giornata al Museo Egizio

Visitare il museo Egizio di Torino è un’esperienza straordinaria. Un museo incredibile per la quantità di reperti che arrivano dall’antico Egitto, così ricco da essere secondo soltanto al Museo del Cairo. Il museo è stato recentemente rinnovato e reso ancora più interessante e multimediale. Davvero molto interessante, adatto anche ai bambini che sono certa si divertiranno durante la visita.

A Torino non si ci annoia: la sera si può partecipare ai tour alla scoperta dei luoghi magici ed esoterici che caratterizzano questa misteriosa e affascinante città.

Cosa vedere a Torino
Torino © La Simo in Viaggio

Spero di averti convinto a venire in Piemonte alla scoperta di Torino, la mia città del cuore.

Prenota qui la tua visita al Museo egizio di Torino.

Cosa vedere a Treviso, di Capturing The World

Treviso è una dama di corte bellissima ed elegante. Città storica e capoluogo della Marca Trevigiana, è caratterizzata da una rete di canali che in certi punti sembrano richiamare alla memoria la sorella maggiore, la città di Venezia.

Treviso è una città ben delimitata: oltre che dalle mura che servivano a difesa della città, il fiume Sile che scorre a sud della città ne delimita il confine meridionale. Per accedere a Treviso potete passare attraverso Porta San Tommaso o Porta SS. Quaranta oppure attraverso i varchi Santa Bona, noto anche come Varco di Fra’ Giocondo, oppure il Varco Filippini.

Ammirare le bellezze del centro storico di Treviso

Assolutamente da non perdere in città il Duomo, con al suo interno la Pala del Tiziano che si trova nella Cappella Malchiostro, e la Chiesa di San Francesco. La piazza principale e luogo di aggregazione è Piazza dei Signori, dove si affacciano il Palazzo dei Trecento, il Palazzo del Podestà e della Torre Civica, sede della Prefettura

Cosa vedere a Treviso
Canale dei Buranelli © Capturing The World

Ma la vera bellezza di Treviso sta nei suoi canali. Non a caso la città è talvolta chiamata anche come la piccola Venezia. I canali, conosciuti anche come cagnani, sono tutte ramificazioni del Botteniga. Questi canali danno origine ai canali che danno a Treviso degli scorci pittoreschi e davvero suggestivi. Il più famoso e anche il più bello, è il Canale dei Buranelli.

Vi suggerisco anche di visitare la zona della Pescheria, dove si tiene ancora tutt’oggi il mercato del pesce, dove potete ammirare anche la scultura di una sirena che esce dall’acqua. Qualcosa che forse non vi aspettereste di trovare in una città come Treviso sono i mulini ad acqua. Ruote gigantesche, ancora ben conservate in memoria dei tempi passati, girano grazie al ritmo scandito dallo scorrere dell’acqua nei vari cagnani.

Cosa vedere a Treviso
Ruota del Mulino © Capturing The World

E infine, un’altra cosa che vi salterà all’occhio è la quantità di fontane che troverete in giro per la città. Una delle più famose è la fontana delle tette.

Cosa visitare nei dintorni di Treviso: visita al borgo di Asolo

Se dedicate a Treviso più di un giorno, vi consiglio di prendere l’auto e fare un’escursione di mezza giornata per visitare il Borgo di Asolo. Raggiungibile in poco meno di un’ora di auto, si trova proprio in cima ad una collina ed è conosciuta anche come la città dai cento orizzonti, appellativo che gli diede Giosuè Carducci.

Cosa vedere a Treviso
Asolo © Capturing The World

Se vi recate nel borgo di Asolo vi consiglio di vedere: la fontana maggiore che si trova nel centro storico, eretta nel ‘500; la Cattedrale, eretta nel 969 e il museo civico con i suoi reperti archeologici. E se volete vedere il paese da una posizione privilegiata, vi suggerisco di visitare il Castello della Regina Cornaro e la Rocca di Asolo.

Cosa vedere a Varese: tra arte e natura, laghi e residenze d’epoca, di Una Nuova Meta

Custodita nel cuore di un territorio fatto di laghi, dolci colline e distese verdi, Varese è una città incredibilmente curata e chiamata a ragion veduta “La Città Giardino”. Una cittadina vivace ma dall’atmosfera rilassata dove è possibile, nel raggio di pochi chilometri passeggiare in un centro storico incredibilmente grazioso, ammirare preziose ville d’epoca e giardini, fare escursioni tra i boschi e distendersi sulle rive del suo piccolo ma meraviglioso lago.

Il centro e Palazzo Estense, uno scrigno d’arte e cultura

Il centro di Varese custodisce tesori architettonici e artistici di inestimabile bellezza. Passeggiare per le sue vie significa immergersi in una città bomboniera, dove le vie dello shopping sono punteggiate da caffè storici che spuntano sotto porticati antichi. Dietro ad ogni angolo compaiono siti di interesse culturale e religioso, come la Basilica di San Vittore Martire, l’Arco Mera o il Monastero di Sant’Antonino. Camminando lungo il porfido rosa che caratterizza Corso Matteotti e molte altre pittoresche viuzze di Varese è possibile raggiungere un vero gioiello, perfetto mix di natura e storia, a pochi passi dal centro.

Cosa vedere a Varese
Centro storico di Varese © Una nuova Meta

Capace di lasciare a bocca aperta tutti i suoi visitatori, il Palazzo Estense è una dimora storica circondata da maestosi giardini, che Stendhal nel suo viaggio in Italia, paragonò a Versailles, appellandola con il nome “la Versailles di Milano”. Il palazzo, risalente al ‘700 e voluta come residenza estiva da Federico II d’Este, è oggi sede del comune. Gironzolare nella quiete delle aree verdissime che lo circondano o sedersi al fresco del suo ninfeo è puro piacere per l’anima. La dimora è inoltre solo una delle numerose ville d’epoca che colorano il paesaggio varesino: solo per citarne alcune, Villa Mirabello, all’interno dello stesso complesso del Palazzo Estense, Villa Toeplitz, le Ville Ponti o l’originale Villa Panza.

Esplorare le rive del Lago di Varese

Dal centro di Varese si può arrivare in pochi minuti alle sponde del suo lago, il Lago di Varese, appunto. E’ impossibile infatti lasciare la città senza dedicarsi un lento tour lungo le sponde di questa pozza d’acqua, sulla quale sono affacciati caratteristici paesini, ristoranti e grandi parchi. Una pista ciclabile ne percorre l’intero perimetro e permette in circa 28 chilometri di compiere un giro completo attorno alle sue onde. Il lido della Schiranna, il Santuario della Madonna del Lago, la palude Brabbia ed il Chiostro di Voltorre sono solo alcune delle bellezze che si incontrano esplorando le rive del Lago di Varese, mentre tra le sue acque sorge il minuscolo ma spettacolare Isolino Virginia, un’oasi di flora e fauna locale.

Cosa vedere a Varese
Lago di Varese © Una nuova Meta

Da non perdere a Varese: il Parco Naturale Regionale Campo dei Fiori

Varese stupisce per essere in grado di inglobare nei suoi territori scenari molto diversi tra loro, tutti assolutamente splendidi. Il Parco Naturale Regionale Campo dei Fiori è un gigantesca distesa di circa 6300 ettari, poco a nord del centro città. Comprende due massicci, il Campo dei Fiori e la Martica, intervallati dalla Valle della Rasa. Racchiude nei suoi perimetri suggestivi sentieri escursionistici immersi nella natura più rigogliosa ed anche interessanti complessi devozionali: il Sacro Monte è infatti una celebre ed apprezzata meta di pellegrinaggio, composta da 14 cappelle che si inerpicano sulle colline che le ospitano e giungono al Santuario di Santa Maria del Monte. Il suo profondo clima spirituale unito alla bellezza dei panorami che si possono ammirare da lassù, fa di questo sito religioso un luogo davvero unico nel suo genere.

Cosa vedere a Varese
Sacro Monte © Una nuova Meta

Ancora dubbi sul perché valga assolutamente la pena visitare la favolosa città di Varese?

Speriamo che i nostri suggerimenti sulle città del nord Italia vi siano piaciuti e vi possano tornare utili. Se vi è piaciuto questo post, vi chiediamo di condividerlo sui vostri social, ma soprattutto di leggere anche la seconda parte, quella sulle città del centro sud. Un abbraccio e a presto.

Foto di Copertina: Bergamo dall’alto. Foto presa da Pixabay.


7 Responses

  1. Ma che viaggio meraviglioso abbiamo fatto ragazzi? 🙂

    E’ stato un vero piacere percorrere l’Italia con voi 🙂 Soprattutto in mezzo alla nebbia di questo periodo e nel mezzo di un momento in cui ci è richiesto di restare fermi fisicamente (uno “stare a casa” ora più che mai indispensabile!) è piacevolissimo e soprattutto necessario volare almeno con la fantasia.

    Ci siamo segnati un paio di posticini dove andare o dove ritornare, appena si potrà 😉

    Grazie mille Luca per averci ospitati tra le tue pagine!
    Un abbraccio a tutti!
    Deia&Ale

    • Grazie a te Deia per il tuo contributo e per il viaggio che ci siamo fatti tutti assieme. non vedo l’ora di ripartire e che la gente possa ripartire magari seguendo le nostre destinazioni.

  2. Grazie Luca per averci dato l’opportunità di essere parte di questo progetto! Modena e Ferrara le ho puntate da molto tempo!

    • Grazie a te per essere passata ma sopratutto per aver reso utili e unici questi post!

  3. Che bel viaggio che abbiamo fatto Luca! Ho già iniziato a segnarmi alcune idee per quando torneremo in Italia, anche perché è dal nostro bel paese che dobbiamo ripartire, no?

    • Esatto Erica, il nostro paese merita moltissimo e questa pandemia che non ci permetterà di andare all’estero per un po’ ci permetterà di ripartire dalla nostra Italia. Siete stati grandi, anche nel primo articolo.

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