Carnevale di Venezia, curiosità, storia maschere ed eventi: guida completa

21 Gen , 2024 - Regione Veneto

Carnevale di Venezia, curiosità, storia maschere ed eventi: guida completa

Ogni anno a Febbraio, Venezia si tinge di mille colori. È arrivato il momento più intenso, più bello e anche trasgressivo dell’anno nella città Lagunare: quello del Carnevale. Si tratta di una festa dalle origini antichissime, che ancora oggi riscuote tantissimo successo, attirando turisti da tutto il mondo. Il Carnevale di Venezia, secondo solo a quello di Rio de Janeiro in Brasile, si caratterizza per i costumi storici, unici ed eleganti. Passeggiando per le calli di Venezia, incontrerai moltissime maschere di carnevale pronte a farsi immortalare da smartphone e fotocamere: nobili veneziani, baute, protagonisti di film, animali, personaggi dei cartoons o dei fumetti.

In questo mio articolo troverai curiosità, storia, maschere ed eventi sul Carnevale di Venezia: una guida completa con tutto quello che ti serve sapere sull’evento Veneziano per eccellenza.

Carnevale di Venezia, curiosità, storia maschere ed eventi: guida completa

Carnevale di Venezia: storia

A Venezia il Carnevale appare per la prima volta nei documenti storici del 1094, in merito ai “pubblici divertimenti” della città. Nasce ufficialmente come “festa pubblica ufficiale” nel 1296 quando il Senato della Serenissima dichiarò festivo il giorno precedente la Quaresima, il martedì grasso. Secondo la tradizione e la storia, i festeggiamenti erano molto più lunghi: si dice iniziassero il 26 dicembre, ma secondo alcuni c’erano degli eventi che iniziavano addirittura ad ottobre. Ma perchè nacque?

Si può dire fosse una sorta di valvola di sfogo per la popolazione: in queste giornate di festa, i cittadini si lasciavano andare, dimenticando per un po’ malumori e tensioni sociali accumulati durante l’anno per la politica restrittiva della Serenissima, specie negli strati sociali inferiori della popolazione.

carnevale di Venezia

Indossare un costume o una maschera permetteva a tutti, uomini e donne, ricchi o poveri, di sentirsi uguali tra di loro. La maschera garantiva l’anonimato e permetteva sia di sbeffeggiare l’autorità pubblica sia di poter trasgredire “liberamente”. Molti comportamenti, ritenuti immorali durante l’anno, erano “tollerati” in questi giorni di festa.

Ovviamente per ogni concessione c’è sempre un rovescio della medaglia: in quel periodo di bagordi, in cui veniva concessa la più totale libertà alla popolazione, sotto una maschera era facile si celassero anche malviventi, ladri, assassini e stupratori. A quei tempi, il costume garantiva l’anonimato e di conseguenza l’impunità. I crimini nella Repubblica della Serenissima, aumentavano in maniera vertiginosa nel periodo carnevalesco. Per questo, nel corso dei secoli, furono emanate una serie di leggi volte a limitare l’utilizzo delle maschere.

Nel corso dei secoli, questa festa popolare subì sempre più restrizioni poste dal Senato. Il massimo splendore del Carnevale di Venezia si ha nel XVIII secolo, quando divenne celebre in tutta Europa, tanto da diventare un’attrazione turistica e meta ambita da migliaia di visitatori. La festa si svolgeva principalmente in Piazza San Marco, Riva degli Schiavoni e nei maggiori campi di Venezia. Vi si trovavano giocolieri, acrobati, musicisti, ballerini, venditori ambulanti e spettacoli vari. Si svolgevano grandi manifestazioni nei luoghi aperti, piccole rappresentazioni e spettacoli – anche molto trasgressivi – presso le case private, nei teatri e nei caffè e balli in maschera nei palazzi storici.

Napoleone provò ad abolirlo, ma non vi riuscì totalmente: si festeggiava in tono minore durante il suo dominio, ma fu dal 1979 che a Venezia torno il Carnevale per come lo come lo conosciamo oggi.

carnevale di Venezia

9 Curiosità sul Carnevale di Venezia

Il carnevale di Venezia è molto particolare: ci sono alcune cose da sapere o che noterai mentre passeggerai lungo le calli di Venezia. Ecco allora alcune curiosità sul carnevale di Venezia.

  1. Il significato della parola Carnevale proviene dalla parola latina Carnem Levare, ossia togliere la carne. Dopo i festeggiamenti il Martedì Grasso, secondo il calendario cristiano segue il Mercoledì delle Ceneri e si entra in Quaresima. Per 40 giorni, non si può mangiare carne.
  2. Esiste un vero e proprio codice di condotta da rispettare, sia tra le maschere stesse sia tra chi è mascherato e chi no. Quando due persone mascherate si trovano una di fronte all’altra, è buona norma inchinarsi per salutarsi. Fondamentale è anche il rispetto della maschera stessa ed il silenzio. Mai cercare di scoprire chi sta dietro la maschera e soprattutto, quando le si pone una domanda, questa risponderà a gesti o a sussurri. Il saluto popolare che risuonava di continuo lungo le calli Veneziane quando si incrociava una persona in costume era “Buongiorno Siora Maschera!
  3. Il Carnevale non si tocca: Napoleone provò ad abolirlo. Durante la sua dominazione infatti, fu proibito e si festeggiava in tono minore. Ritornò solo dal 1979, più colorato e variopinto di prima. Tra l’altro, il Carnevale durante il periodo della Serenissima, era un evento irrinunciabile. Non si poteva fermare la festa, nemmeno per casi gravi: fu così che il Doge Paolo Renier, morto il 13 febbraio 1789, quando capì di essere ormai alla fine, dispose che la notizia della sua morte dovesse essere annunciata dopo la fine del Carnevale, il Mercoledì delle ceneri.
  4. Il Carnevale di Venezia era la festa di tutti: ma proprio tutti tutti: ricchi, poveri, benestanti, nobili, semplici lavoratori, uomini ma anche donne. Tutti erano a autorizzati e festeggiare se avevano una maschera. E anche per questo, durante i giorni di Carnevale, nella Serenissima era proibito lavorare!
  5. Il gatto: lo sai che la maschera del gatto è stata creata proprio perchè a Venezia c’erano pochissimi gatti? I veneziani se ne prendevano cura e li ringraziarono per un favore che i felini realizzarono per la città – sotto i dettagli –
  6. Carnevale, a Venezia, è tutto l’anno: alcune maschere, tipo la bauta – sotto ti spiego cos’è – erano usate dai Veneziani tutto l’anno durante le loro fughe amorose per non farsi riconoscere. Per arginare questo fenomeno, visto che anche i preti approfittavano della situazione, la Serenissima cercò di vietare l’uso delle maschere durante l’anno sin dal XIV. Chi le portava era sottoposto ad una serie di limitazione. Ad altre persone – tipo le prostitute – era fatto divieto di indossarle.
  7. Il Medico della Peste: esisteva davvero! E quel becco al posto del naso veniva riempito di erbe ed aromi per contrastare il fetore dei cadaveri e proteggere il medico da un eventuale contagio.
  8. Gli atelier: i costumi più belli e diffusi durante il Carnevale di Venezia sono quelli da Nobili veneziani. Li puoi affittare in uno dei tanti atelier sparsi per la città. Meglio prenotare con largo anticipo.
  9. I Dolci: non ti dimenticare di mangiare i dolci tipici del carnevale ossia le frittelle – fritoe venexiane – ripiene, le chiacchiare gaeani -, le castagnole e la crema fritta.

carnevale di Venezia

Venezia, Carnevale: le maschere più importanti e principali

Quando la festa prese piede, a partire dal 1271 a Venezia nacque dal nulla un vero e proprio commercio di maschere e costumi. I primi costumi e i primi travestimenti venivano prodotti con argilla, cartapesta e gesso, o con tessuti arricchiti da piumaggi, perle, ricami e disegni. Questo lavoro di produzione e sartoria divenne talmente diffuso in città e popolare che uno statuto del 1436 lo decretò ufficialmente come mestiere.

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Ma quali sono le maschere più importanti del carnevale Veneziano? Ce ne sono alcune che troverai solo qui, ognuna ha un propria storia e caratteristica.

  • Baùta: è il travestimento veneziano per antonomasia e forse quello che si vede più spesso tra le calli di Venezia, assieme ai nobili veneziani. Si tratta di una maschera inespressiva, di colore preferibilmente chiaro – bianco o oro -, accompagnata da un cappello tricorno e un mantello fino alla vita. I fori per gli occhi sono molto piccoli. La vera peculiarità della baùta è la deformazione e l’allungamento del labbro superiore. Questo permette a chi la indossa di deformare la voce ma anche di bere e mangiare senza essere tolta. Divenne celebre con Casanova, il quale la sfruttava per le sue avventure amorose.
  • Medico della peste: è un travestimento noto per essere il più inquietante tra tutti i costumi carnevaleschi. Il medico della peste esisteva davvero e doveva evitare qualsiasi contatto con l’appestato. Indossava un mantello lungo e nero fino ai piedi, con un copricapo cilindrico. Portava una vera e propria maschera con un naso allungato simile ad un becco e due fori all’altezza degli occhi coperti da due pezzi di vetro. Nel naso venivano poste erbe aromatiche per alleviare il fetore emanato dai cadaveri e due fori per far passare l’aria. Oggi però, chi indossa questo costume, evita di indossare guanti e bacchetta come all’epoca
  • Moretta: conosciuta anche come maschera della seduzione o muta, era esclusivamente riservata alle donne. Di colore nero e forma rotonda, copriva completamente il volto della donna e per aderire al volto la donna doveva mettere in bocca la perla che si trovava all’interno della maschera. Si indossava con indumenti più o meno sensuali, con lo scopo di essere più seducenti nei confronti degli uomini.
  • Gnaga: questo travestimento da donna era indossato dagli uomini. Si trattava di una maschera dalle sembianze di una gatta e l’uomo che la portava doveva indossare costumi femminili, tra i quali una cuffietta bianca. Il personaggio si doveva atteggiare da donna del popolo: doveva parlare emettendo suoni striduli e miagolii beffardi. Oppure doveva svolgere il ruolo della balia: solitamente la gnaga, che in dialetto vuol dire gatta, era accompagnata da altre persone travestite da bambini.
  • Colombina: non la troverai per le calli di Venezia perchè è una delle maschere più popolari della commedia dell’arte – come il prossimo personaggio -. Colombina è figlia di Pantalone, ed è corteggiata da Arlecchino.
  • Pantalone: anche lui farai fatica a trovarlo per le calli di Venezia, nonostante sia una uno dei costumi nativi della città. E’ il tipico mercante vecchio, avaro e lussurioso. E’ vestito con una calzamaglia rossa coperta da una zimmara nera ed è solito importunare le giovani innamorate, le cortigiane o le serve
  • Gatto: la maschera del gatto nasce per ringraziare i gatti stessi, i quali diedero la caccia ai numerosi topi arrivati dalle navi nel 1200-1300. I ratti proliferarono in città e i veneziani, per liberarsene, fecero arrivare navi di gatti dalla Dalmazia per sbarazzarsene.
  • I nobili veneziani: se vuoi sentirti nobile per un giorno, non ti resta che andare in uno dei tanti atelier cittadini e affittare il tuo costume da nobile veneziano. Abito, parrucca, calze, scarpe, bastone e, all’occorrenza, tricorno e bauta completano l’abbigliamento.
carnevale di Venezia

Eventi del Carnevale di Venezia

Ma pensi sia finita qui? Assolutamente no! A Venezia gli eventi del Carnevale non mancano. Ce ne sono sia di pubblici sia di privati. Ecco qui i più importanti e alcune info su quelli privati.

  • Volo dell’angelo: è l’evento che apre ufficialmente i festeggiamenti del Carnevale e si tiene in Piazza San Marco. Una donna in costume – ti dirò poi chi è – si lancia dal Campanile di San Marco attaccata ad una fune per raggiungere Palazzo Ducale. La tradizione risale al 1500 quando un acrobata turco, camminando sopra una lunghissima corda sospesa, aiutato da un bilanciere, raggiunse la cella campanaria del campanile di San Marco da una barca sul molo. Al ritorno raggiunse la balconata del Palazzo Ducale porgendo suoi saluti al Doge. Il volo fu ribattezzato svolo del turco, ma dopo la tragedia del 1759 – un acrobata precipitò, schiantandosi – fu sostituito da grande colomba di legno. Il volo fu sospeso con la fine della Serenissima e fu ripreso nel 2001.
  • Festa delle Marie: Questa festa decreta colei che farà il volo dell’angelo l’anno successivo. La tradizione di questa festa è antichissima: il secondo giorno di Febbraio , durante la festa della Purificazione di Maria, tutte le coppie che si sarebbero sposate entro l’anno ricevevano la benedizione. Tra tutte, venivano scelte le dodici più povere, le quali venivano vestite con abiti sfarzosi e gioielli. Nel 973 Venezia subì un assalto dai pirati e le spose vennero rapite insieme ai loro gioielli. La popolazione assaltò le navi e riuscì a salvare le fanciulle. Per ringraziare la Madonna della sua intercessione, si instituì la festa delle Marie. Fu abolita nel 1379 e ritornò in auge ai giorni nostri.
  • Taglio della testa del toro: nel 1162, il Doge Vitale II Michiel sconfisse il patriarca di Aquileia, Ulrico, il quale aveva tentato di conquistare Grado. Il patriarca, imprigionato, dovette pagare un tributo per essere liberato. Lo pagò fornendo 12 maiali, 12 pani e un toro. Per schernire il patriarca, si uccidevano gli animali davanti al Doge e la mattanza terminava con la decapitazione del toro. Da qui deriva il famoso detto tagliare la testa al toro. La rievocazione si tiene il giovedì grasso.
  • Feste private: in città, durante il periodo del carnevale, si svolgono moltissime feste private a cui si può partecipare tramite invito oppure ad eventi pubblici, trovando l’evento su internet e pagando una quota di accesso.
  • Ballo del doge: nato nel 1994 Il ballo del Doge è una festa privata mondana ed esclusiva, a cui possono partecipare tutti, purché abbiano un costume del ‘500. Il costo del biglietto va dagli 800€ ai 5000€ a persona. Si tiene presso la Scuola Grande della Misericordia, il sabato grasso, prima del martedì grasso. Per saperne di più clicca sul link Il ballo del Doge
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Spero che la mia guida sul Carnevale di Venezia ti possa tornare utile. Se hai qualche domanda o necessiti di ulteriori informazioni, scrivimi nei commenti e ti risponderò appena possibile. Nel frattempo, buona visita a Venezia!

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