Quanto sei buona Napoli! Uno dei motivi del nostro viaggio nella città Partenopea è stato proprio il cibo. Avevo avuto modo di assaggiare alcuni cibi tipici napoletani qualche mese prima, con un breve passaggio in città. Siccome la visita non era terminata e volevo vedere bene Napoli con la famiglia, l’arma infallibile che ho usato per convincere i miei compagni di viaggio è stata proprio la cucina Napoletana. Lo street food Napoletano è un vera delizia e offre un’ampia scelta, tra piatti tipici locali e pasticceria di alta qualità. Ad ogni angolo potrai assaggiare delle vere e proprie prelibatezze.
Dopo questo articolo sono sicuro che saprai benissimo cosa mangiare a Napoli: ti lascio 16 cibi da assaggiare in città tra street food, piatti tipici, pasticceria locale e bevande particolari. Buon appetito!
Indice dei contenuti
Cosa mangiare a Napoli: 16 piatti tra street food e cibi tipici
1 La Pizza
Inizio, manco a dirlo, dalla regina di casa, simbolo ormai di italianità nel mondo, tra i piatti tipici napoletani più famosi, nonchè patrimonio immateriale UNESCO. Non puoi venire a Napoli e non assaggiare la vera pizza napoletana. Attenzione: questa deve avere delle caratteristiche ben specifiche, che ti copio qui sotto perché prese dal disciplinare della vera pizza napoletana:
- è tondeggiante, con un diametro che non deve superare i 35cm;
- presenta il bordo rialzato – il famoso cornicione -, gonfio e privo di bruciature con uno spessore di circa 1-2 cm;
- deve essere morbida e fragrante.
Fonte: https://www.pizzanapoletana.org/it/ricetta_pizza_napoletana
Ci sono poi delle regole per la cottura e per l’impasto ma per queste ti invito a cliccare sul link sopra. Noi non abbiamo perso tempo e l’abbiamo mangiate tre volte in 3 giorni: alla pizzeria Pavia, all’antica Pizzaria da Michele – un’istituzione in città – e da Sorbillo. Nei primi due locali abbiamo assaggiato la classica pizza napoletana con nota di merito, secondo me, alla pizzeria Pavia. Nel caso di Sorbillo, abbiamo mangiato la pizza a portafoglio, la pizza piegata in quattro creata per essere mangiata come il classico street food napoletano. Un’idea senza dubbio azzeccata per chi è di fretta, ama il cibo di strada ma non vuole rinunciare al piacere della pizza.

Per tua info, pizzeria Pavia offre un’ampia scelta, mentre da Michele offre quattro alternative: margherita, marinara, marita – mezza marinara e mezza margherita – e cosacca.
2 La Pizza Fritta
Abbiamo assaggiato anche la pizza fritta, un altro street food tipico di Napoli. Ha la forma di una mezza luna: si prepara come una pizza normale, si riempie con gli ingredienti scelti ponendoli in una metà della pasta, poi si chiude come un calzone e si frigge in olio bollente. Si acquista e si mangia per strada, oppure come abbiamo fatto noi, in casa. Confesso che non mi ha entusiasmato: il sapore della pizza si perde nel fritto e risulta molto pesante da digerire. Consigliato se vuoi provare qualcosa di nuovo. Ma la vera pizza non la batte nessun’altra alternativa.

3 La mozzarella di Bufala
Altra prelibatezza della cucina tipica napoletana è la mozzarella di bufala campana. Nel 1996 ha ottenuto la denominazione DOP. E’ un prodotto che si realizza prevalentemente nelle province di Salerno e Caserta ma non manca di essere servito nelle tavole dei ristoranti napoletani. Ho sempre adorato la mozzarella, ma quella di bufale resta sempre il TOP: importante, quando si taglia, che dal centro sgorghi un filino di latte se si applica pressione con la forchetta sulla parte superiore del prodotto. Viene spesso servita come piatto unico quando si tratta della caprese, con pomodori e basilico, oppure come antipasto su letto di rucola. E’ facile trovarla anche come street food per le vie di Napoli sotto forma di piccole mozzarelline.
4 Pasta patate e provola
Tra le cose da mangiare a Napoli ti consiglio di provare la pasta provola e patate. Come potrai immaginare, e come molti altri piatti della tradizione italiana, si tratta di un piatto di origini umili ma molto sostanzioso. Si dice sia nato nel 1600. La pasta, a fine cottura, viene amalgamata con le patate tagliate a pezzetti e la provola, che deve essere di ottima qualità. C’è anche chi ci aggiunge la pancetta di maiale, ed in particolare il suo grasso. Io ho mangiato la versione senza pancetta ma devo dire che il mio piatto mi ha totalmente soddisfatto. Da provare!

5 Gnocchi alla sorrentina
E che fai, già che ci sei, non assaggi gli gnocchi alla sorrentina? Sono un piatto della tradizione napoletana molto sostanzioso, molto comune alla domenica. Si tratta di un bel piatto di gnocchi di patate rigorosamente fatto in casa, arricchito con sugo di pomodoro, mozzarella e formaggio grattugiato. Per molti sarà facile andare con la mente alle tante domeniche passate in famiglia, con le nonne che preparavano tonnellate di gnocchi per figli, nipoti, zii parenti e tutti gli altri parenti. Io l’ho trovato un piatto molto buono e saporito.
6 Salsiccia e friarielli
Premetto che per me i friarelli non sono sto gran cibo. Si tratta di una verdura a foglia larga, molto diffusa nei territori campani. Hanno la caratteristica di essere teneri e amarognoli e si accompagnano molto bene col dolce della salsiccia. Questo piatto ormai è diventato molto popolare nella zona di Napoli e si può mangiare sia come secondo completo oppure sulla pizza. Devo dire che in entrambe le versioni, gusto personale, non mi ha entusiasmato.

7 O’ Cuoppo
Alziamoci da tavola e ritorniamo allo street food. Durante la tua visita a Napoli vedrai moltissima gente passeggiare con un cono di carta di paglia in mano pieno di frittura. O’ cuoppo è lo forse lo street food napoletano per eccellenza. Lungo Spaccanapoli e via dei Tribunali incontrerai rosticcerie e friggitorie che lo vendono a prezzo decisamente abbordabile – tra i 5€ e gli 8€ a seconda del ripieno -. Del cuoppo te ne avevo già parlato quando ti ho raccontato di cosa mangiare a Palermo.
Ci sono però diverse tipologie di frittura: c’è il cuoppo di mare, a base di pesce, dove potrai trovare alici, gamberi, moscardini, calamari e altri frutti di mare, sta a te decidere se vuoi un mix oppure preferisci solo un tipo di pesce; il cuoppo di terra, con crocchè di patate, patatine fritte, verdure pastellate, arancini o zeppole di pasta lievitata; il cuoppo dolce, composto da graffe – poi ti spiego cosa sono – e zeppole dolci, coperte di zucchero e cioccolato. A te la scelta.
8 Il panino da Puok
Un’altra prelibatezza da assaggiare a Napoli è il panino da Puok. E’ una super hamburgeria con due sedi, una a Spaccanapoli e una al Vomero. Qui potrai assaggiare dei super panini, molto gustosi, caldi e variegati: potrai assaggiare delle vere chicche gastronomiche partendo dalla base composta da un panino morbido o da una rosetta artigianale e un hamburger da 200g. Potrai poi scegliere il tuo panino come da menù, spaziando dal classico hamburger con pomodori e insalata iceberg a quelli con la presenza di provola affumicata e patate, ma anche bacon croccante, cipolla caramellata, anelloni di cipolla fritti e svariate salse come quella al basilico, maionese con pepe oppure la salsa segretissima.
Insomma, hai solo l’imbarazzo della scelta! Siccome noi volevamo andare a mangiare da Nennella ma non ci siamo riusciti, abbiamo parzialmente rimediato con questo panino realizzato appunto da Puok in collaborazione con Nennella: si tratta di un tributo a uno dei piatti tipici napoletani, la pasta patate e provola. Il panino in questione si chiama Nennella MOP, ossia Nennella Miez o’ Pane. Si compone di patate al forno conciate alla pasta e patate. SI aggiungono pomodorini, pancetta a cubetti, vino e cipolla, oltre a olio, sale e pepe. In aggiunta, c’è la provola affumicata. Una vera delizia!

9 La frittatina napoletana
Nelle vetrine dei vari negozi di cibo napoletani, noterai delle frittatine alte 4-5 cm della larghezza di un palmo. Sono le classiche frittatine napoletane. Sono ideali per saziare la fame di metà mattinata o metà pomeriggio: questi medaglioni da passeggio si ottengono da un impasto a base di pasta e besciamella al cui interno viene posto un ripieno di prosciutto cotto e piselli. Il tutto viene fritto e servito caldo. Sono una vera bomba calorica, utile per tirare avanti fino all’ora di cena.

10 La limonata a cosce aperte
Ora che ci siamo ingozzati per bene, prima di passare ai dolci tipici napoletani, è arrivato il momento di digerire il cibo. Che ne dici di una bella limonata a cosce aperte? Si tratta di un bicchiere di acqua, limone e bicarbonato. Si spremono uno o due limoni, si versano in un bicchiere, si aggiunge dell’acqua frizzante fino a quasi riempirlo e per ultimo il venditore aggiungerà un cucchiaio di bicarbonato. Una breve mescolata e sei pronto a bere la tua bevanda. Peccato che il bicarbonato reagisca con l’anidride carbonica dell’acqua gassata, facendo traboccare la bevanda in una schiuma bianca. Quindi ti toccherà bere la tua limonata allargando le cosce per non bagnarti tutto. Digestione assicurata.
11 La Sfogliatella
Ah che bontà! La sfogliatella è la delizia per eccellenza della pasticceria napoletana. Una fragrante pasta sfoglia riempita con delizioso ripieno di ricotta vaccina, semolino, vaniglia e anche frutta candita. Può essere riccia, se fatta con pasta sfoglia, oppure frolla se fatta con la pasta frolla. Servita calda e trasbordante di ripieno, accompagnata da un buon caffè la mattina, è la morte sua. Per me si tratta di uno dei dolci più buoni in assoluto. Da provare non appena metti piede a Napoli.

12 La nuvoletta o fiocco di neve
Altra bontà della pasticceria napoletana è il fiocco di neve, chiamato anche nuvoletta. Nasce da un’idea della pasticceria Poppella. Si tratta di piccoli mini krapfen, morbidi e soffici bocconcini ricoperti di zucchero a velo e ripieni di una meravigliosa crema di latte, fatta con panna, ricotta e latte. La ricetta originale rimane segreta: la trovi da Poppella e qui puoi mangiare il fiocco di neve. La pasticceria Infante invece li ha rinominati nuvolette e propone la sua, di ricetta. Sono talmente popolari ormai che si trovano ovunque in città. E sono una vera bontà. Attenzione che uno tira l’altro.
13 La pastiera
La pastiera è un dolce tipico della tradizione napoletana del periodo pasquale. Oggi però si gusta in tutti i periodi dell’anno e si trova anche in forma ridotta di mini pastiera – io l’ho assaggiata così, in versione mignon a colazione -. Secondo la tradizione, fu Partenope a creare questo dolce tradizionale a base di pasta frolla, grano bollito, ricotta uova e zucchero. Esternamente è dura e croccante, mentre il ripieno è morbido e delicato. Vi si possono aggiungere aromi d’arancia, canditi, cannella e vaniglia.
Una curiosità: la vera pastiera dovrebbe avere sopra sette strisce di pasta frolla, i quali rappresenterebbero l’antica planimetria dell’antica Neapolis. Questo era un modo di rappresentare il centro storico di Napoli con i tre Decumani e i quattro Cardini.

14 La graffa
Sono molto simili alle ciambelle come forma e come impasto ma la differenza sta nella forma. La graffa napoletana non è a forma di cerchio ma termina incrociando due punte dell’impasto. Viene fritta, ricoperta di zucchero e servita calda – se possibile – pronta per essere consumata. Si tratta di un dolce tipico del periodo carnevalesco, ma ormai diffuso in ogni angolo di Napoli in ogni periodo dell’anno. La suo origine? Longobarda, come il krapfen austriaco.
15 Il babà
Ho rischiato di schiantarmi su tutte le vetrine delle pasticcerie Napoletane: ogni volta che ne vedevo uno, mi ci volevo gettare a capofitto con la faccia. Peccato ci fosse stato il vetro di mezzo. Se la pizza è la regina indiscussa della cucina napoletana, allora il babà ne è il suo re. Si trova in versione mignon oppure in versione gigante, ricoperto di panna, canditi e / o cioccolato.
Questo dolce a forma di fungo, si dice debba la sua nascita al re Polacco Stanislao che non poteva mangiare cibi secchi per la mancanza di denti e quindi intingeva i dolci nel tokaj o nello sciroppo. La sua forma e il nome invece ricordano i copricapi dei baba, i dignitari turchi che accompagnavano a Napoli i nuovi ambasciatore ottomano. Questi sfilavano per la città e per omaggiarli fu creato questo dolce a base di rum. E’ altamente probabile quindi che il dolce sia molto più antico di quel che si pensi.
L’impasto del babà lievita a lungo, poi si cucina in forno fino a fargli raggiungere un colore ambrato. Una volta tolto dal forno, si fa seccare per un giorno, in modo da togliergli l’umidità. Poi viene immerso nel rum o nello sciroppo. Ne ho mangiati due a Napoli…poi mi hanno legato le mani dietro la schiena e portato via di peso tra i miei pianti disperati, sennò avrei dato fondo alle mie riserve monetarie.

16 Il caffè
Chiudiamo questa lista su cosa mangiare a Napoli con un buon caffè. E non lo metto per digerire, ma proprio perchè il caffè di Napoli non ha nulla a che vedere con quelli che si bevono in altre città. Non so se sia l’acqua, la macchinetta del caffè, la tostatura dei chicchi o che altro. Io ho trovato il caffè napoletano decisamente una spanna sopra gli altri. Qui viene servito con un bicchiere di acqua minerale.
Spero che tutte queste informazioni sullo street food e la cucina tipica napoletana ti possano tornare utili. Un ultimo consiglio: i prezzi esposti nei bar sono intesi al banco. Se ti accomodi fuori, c’è una maggiorazione per il servizio. Quindi ti consiglio di valutare bene se consumare al banco o al tavolo. Alla prossima e grazie per la lettura.
Nell’articolo sono presenti delle collaborazioni
Ciao! Ad Aprile andrò 5 giorni a Napoli…Potrei avere anch’io itinerario?
Grazie milleeee
Ciao ti ho scritto una mail. Grazie per la lettura
Luca
wow ! tra un pò mi farò una giornata a napoli anche io. se le fa piacere invii anche a me l’itinerario per un giorno … non vedo l’ora di strafogarmi di pizza !!!!!!! grazie mille. giovanna
Ciao. Buona visita a Napoli.
Luca
Sarò a Napoli il prossimo mese di novembre, non vorrei perdermi le 16 cose da gustare lungo le vie della città.
Sin da ora sarò a stecchetto, altrimenti come farò ad assaggiare tutte le prelibatezze napoletane?
Grazie per l’invio delle vostre bontà
Fa bene a stare a stecchetto, quello che perde ora le recupererà a Napoli
Luca
ciao complimenti per il tuo itinerario, potresti inviarmelo per poterlo stampare grazie mille
Buongiorno
Non ho capito quale itinerario le serve…
Penso che in una settimana a Napoli metterei facilmente su svariati chili. 🙂 E’ veramente difficile scegliere tra tutte le incredibili bontà sia dolci che salate.. su tutte sul podio ci metto la pizza insieme alla mozzarella di bufala. Mi hai fatto venire una gran voglia di tornarci!
Napoli ti prende davvero per la gola e non ti molla più. Consiglio sempre di iniziare la dieta con anticipo perché qui si recupera in fretta