Sta per avvicinarsi quel periodo dell’anno dove l’atmosfera si tinge di nero in ogni parte del mondo. Se ormai la notte di Halloween è entrata prepotentemente nel nostro immaginario collettivo anche in Europa e in Italia, una festa molto comune nei paesi ispanofoni è il Día de los muertos, il giorno dei morti. In modo particolare, in Messico, questo giorno è molto sentito e celebrato e anzichè di nero, le giornate e le notti messicane si tingono di mille colori. Si tratta di una festa che vede la morte in maniera positiva e non negativa. Si celebra il 2 Novembre ed è conosciuta anche come Día de los fieles difuntos.
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Día de los muertos: origine, storia e curiosità
Origine del Día de los muertos e differenze con Halloween
La tradizione di commemorare i defunti era già presente nelle popolazioni precolombiane con tanto di rituali connessi alla morte. Per queste popolazioni, i morti erano ancora membri della comunità ed il lutto era una considerato una mancanza di rispetto verso il defunto. Inoltre, le popolazioni andine, onoravano il ciclo della vita e della morte. L’arrivo dei conquistadores spagnoli, di religione cattolica, portò un culto diverso della commemorazione dei defunti. La celebrazione di oggi, in Messico, non è altro che il sincretismo tra il cattolicesimo spagnolo e le tradizioni preispaniche. Il periodo coinvolto parte dal 28 di Ottobre e si conclude il 2 Novembre, data culmine delle celebrazioni. La giornata del 2 fu imposta dalla religione cattolica. Prima dell’arrivo degli spagnoli invece, la festa si celebrava tra il 16 Luglio e il 5 Agosto.
La differenza tra la festa Halloween e il Día de los muertos, è che la prima è una festa dall’aspetto macabro, che mette in risalto la paura della morte e degli spiriti. Una festa basata sull’horror, sul terrore e la paura. La seconda invece è una celebrazione della vita dove la morte è un passaggio gioioso. Non va temuta, ma si deve essere consapevoli della sua esistenza e va accettata. La morte serve a ricordaci che la vita va vissuta appieno e non va sprecata, sebbene sappiamo tutti che siamo destinati a morire. In questa giornata, secondo la tradizione, i morti tornano sulla terra per celebrare la giornata coi propri cari. In tutto il Messico si festeggiano indossando costumi colorati, si preparano delle offerte per i propri defunti e si tengono feste e balli in loro onore.
Curiosità sul giorno dei morti in Messico
Come ogni tradizione che si rispetti, anche questa festa ha i suoi aspetti curiosi. Personaggi, luoghi, cibi e oggetti hanno significati particolari in questa festa. Ma anche per quel che riguarda le parole: molti degli elementi sono indicati con parole di lingue precolombiane.
- I teschi: Durante il giorno dei morti, le persone sono solite vestirsi e truccarsi. Vedrai scheletri camminare e teschi ovunque. I calaveras – i teschi – hanno un ruolo particolare. Secondo la tradizione azteca, i teschi umani si usavano come offerte propiziatorie alle divinità. Nelle città azteche esistevano addirittura dei muri fatti di crani: gli tzompantlis. Oggi non devono mancare sugli altari e sono fatti di zucchero o cioccolato per essere mangiati.
- Calavera Catrina: E’ la Signora della Morte, la figura principale del giorno dei morti ed è rappresentata con abiti francesi e un grande cappello. La sua origine risale agli aztechi: si trattava infatti della Dea Azteca Mictecacihuatl, considerata la regina degli Inferi, la quale doveva proteggere le ossa dei morti. La rappresentazione odierna di Calavera Catrina, invece, risale ad un’incisione realizzata con la tecnica dell’acquaforte da José Guadalupe Posada tra il 1910 e il 1913. Originariamente conosciuta come “La Calavera Garbancera”, questa rappresentazione della Dea Azteca aveva lo scopo di deridere gli indigeni che cercavano di imitare lo stile europeo.
- L’altare: è il fulcro della festa del Día de los muertos nonchè oggetto simbolo. La ofrenda può avere diversi livelli. 2 per separare il mondo terreno da quello ultraterreno; 3 quando si rappresenta anche il cielo; 7 per indicare i mondi attraverso i quali si doveva passare per portare in cielo la propria anima. Ma 7 fa riferimento anche ai peccati capitali, secondo la tradizione cristiana.
- Il cibo dei morti: ai propri cari viene offerto del cibo e viene posto sull’altare. Oltre al classico cibo messicano, come fagioli, riso e carne, non mancano acqua, tequila e mezcal. E’ vietato toccare il cibo sull’altare. Per i vivi c’è il cibo a tavola.
- La croce: sull’altare è sempre presente una croce, di norma posta a fianco della foto del defunto. E’ ovviamente un oggetto cristiano entrato di prepotenza nella cultura locale, a testimonianza del sincretismo tra la cultura precolombiana e la religione cattolica.
- Le decorazioni: L’altare non rimane spoglio ma ci sono delle decorazioni significative che lo addobbano e lo colorano. Ecco alcuni elementi presenti nell’ofrenda: el copal, un albero la cui resina bruciata restituisce un odore usato, secondo la tradizione, per guidare gli spiriti; el papel picado, la carta colorata ritagliata, dove ogni colore ha un significato ben preciso; el petate, una tovaglia colorata usata per imbandire il banchetto ma che rappresenta la stuoia o il lenzuolo funebre; il sale per la purificazione degli spiriti dei defunti; el sempasúchil, i petali di dalia messicana, di colore arancione e dall’aroma intenso, usati per tracciare i sentieri che guidano gli spiriti fino al banchetto; velas y veladoras, candele e lumini, usati per illuminare l’altare di notte e per indicare la via del ritorno ai defunti.
- La festa: per celebrare i propri cari defunti, nel periodo dal 28 Ottobre al 2 Novembre in tantissimi paesi del Messico si svolgono sfilate e feste con canti e balli.
- Il cane nudo: conosciuto come el izcuintli, questa razza di cane autoctona del Messico è incaricata di guidare il defunto nel mondo dei morti. Spesso si trova negli altari come decorazione.
- L’oltretomba: conosciuto come Mictlán, era il luogo a cui erano destinati i defunti morti per cause naturali e non in guerra o per sacrificio. Gli altari di oggi sono principalmente dedicati alle anime che si dirigono in questo luogo. Ad attenderli troveranno il Signore dei Morti, Mictlantecuhtli e sua moglie Mictecacíhuatl.
- Il pane del morto: Un cibo curioso molto diffuso è il pan de muerto – pane del morto -. Questo tipo di pane decorativo a base di frumento è nato in sostituzione del cuore umano. In epoca precolombiana, le popolazioni andine erano solite offrire cuori umani agli dei. I pastori religiosi, dopo lo sbarco in America latina, sostituirono i cuori con questo pane decorativo che può essere dolce o salato.
Un’ulteriore curiosità legata a questa giornata particolare ma non strettamente legata alla festa: il film Coco, realizzato dalla Pixar, narra la storia di Miguel, un giovane musicista dodicenne, appassionato di musica, che viene accidentalmente catapultato nel mondo dei morti. La vicenda si svolge proprio durante el Dia de los Muertos.
I luoghi più curiosi dove si celebra
La festa dedicata al giorno dei morti in Messico è diventata Patrimonio UNESCO nel 2008. In particolare, el día de los Muertos è entrato a far parte del Patrimonio Mondiale immateriale dell’umanità.
Ci sono però dei luoghi dove questa festa dedicata ai morti si svolge in modo speciale.
- Città del Messico: in particolare nel quartiere di Mixquic, il Pantheon di San Andres viene addobbato con fiori, colori, calaveras, candele e cibo. I cortei sfilano a suon di musica. E anche le altre strade della Capitale diventano luoghi di festa, musica, canti e balli in onore dei propri cari scomparsi.
- Huaquechula: situata a 40 km dalla città di Puebla, questa città è nota per lo stile monumentale dei suoi altari. Il colore predominante è il bianco e nel pomeriggio del 1 novembre, al rintocco delle campane, gli abitanti attendono con ansia l’arrivo dei morti. Al calar del sole, le candele illuminano le strade verso gli altari e i visitatori sono invitati nelle case per condividere i banchetti.
- Lago di Patzcuaro, Michoacàn: qui è molto radicato il rito della veglia e si assiste alla danza dei vecchietti – la danza de los viejitos -. Nel villaggio di Tzintzuntzan, sulle sponde del lago, si onorano i morti con delle vere opere di artigianato.
Visitare il Messico durante questa festa può essere un’occasione particolare e speciale. Se visiti il Messico durante el día de los muertos, fammelo sapere nei commenti.
Tutte le foto, incluse quelle di copertina, sono prese da pixaby