Conosci la regola dei terzi? E’ una regola compositiva ed una delle basi fondamentali per la composizione dell’immagine, sia in fotografia che in pittura. E’ una regola basata sul tracciamento di 4 linee, che originano quattro punti di interesse dove va posizionato il soggetto.
In fotografia le regole non sono tali e si possono infrangere. Ciò vuol dire che non la devi applicare sempre ma ti può essere di grande aiuto per dare ulteriore sprint alle tue foto. Ad aiutarti sarà la tua stessa fotocamera, basta solo andare nelle impostazioni ed attivare la griglia relativa. Potrai utilizzare questa griglia per fare pratica, dopo di che ti verrà tutto naturalmente
Andiamo ora a scoprire cos’è la regola dei terzi, come si usa e dove. Buona lettura.
Indice dei contenuti
Regola dei Terzi: cos’è e come nasce
La regola dei terzi è una linea guida della composizione delle immagini. Consiste nel tracciare due linee immaginarie orizzontali e due verticali che collegano i lati opposti del bordo dell’immagine. Le linee orizzontali originano 3 segmenti uguali sui lati verticali, le verticali danno origine a 3 segmenti uguali sui lati orizzontali.
L’incrocio delle linee, chiamate linee di forza, dà origine a 9 rettangoli tutti uguali tra loro.
L’intersezione tra le linee di forza origina 4 punti chiamati fuochi, punti di interesse o punti di forza perchè sono i punti che indicano le zone con maggiore interesse per lo spettatore, mentre le linee creano dei percorsi virtuali di esplorazione per l’occhio.
La regola dei terzi nasce coi pittori rinascimentali, che usavano questa tecnica di composizione per le loro immagini, ma ha un’antenata: la sezione aurea, una regola risalente agli antichi greci secondo la quale si trovava la perfezione dell’immagine. Il Partenone fu progettato secondo questa regola e per i greci rappresentava appunto la perfezione.
Perchè usare la regola dei terzi in una foto
Ti starai chiedendo perchè usare questa regola di composizione e dove utliizzarla. In merito al dove, ti rimando al paragrafo successivo, il perchè invece merita un approfondimento.
Quando si apre una foto, il nostro occhio è abituato a partire dal centro e poi muoversi lungo il rettangolo dell’immagine per cercare il soggetto. Il primo secondo davanti all’immagine è fondamentale. Posizionare un soggetto al centro vuol dire che l’occhio di chi guarda inizia da lì e difficilmente si muoverà per esplorare la foto. Lo farà successivamente, solo se sarà attratto dal resto dell’immagine. Questo non vuol dire che non devi mettere il soggetto al centro, anzi ci sono foto che con soggetti centrali funzionano benissimo.
Ma spostare il soggetto per posizionarlo in uno dei quattro fuochi, vuol dire che l’occhio è immediatamente costretto a spostarsi per cercarlo, e di conseguenza sarà invogliato ad esplorare il resto del fotogramma. Questa regola si può applicare sia per foto orizzontali che verticali.
Il movimento dell’occhio è quello che renderà il tuo scatto più dinamico ed interessante per chi guarda. Imparare ad usare questa regola posizionando il soggetto fuori dal centro vuol dire far andare lo spettatore dove vuoi tu.
La regola dei terzi nei generi fotografici: paesaggio
La regola dei terzi nella fotografia di paesaggio è spesso utilizzata in duplice maniera.
Normalmente, se non hai un riflesso o una simmetria da rispettare, si usa porre la linea dell’orizzonte, quella del terreno o le montagne, in prossimità oppure esattamente in corrispondenza di una delle due linee guida orizzontali. In questo caso, avrai un terzo dell’immagine occupata dal cielo – la parte alta -, mentre i restanti due terzi dell’immagine occupata dal terreno o dal mare. o viceversa
Inoltre, se c’è un soggetto tipo un albero, una casa, una barca in mezzo al mare o una persona, in molti casi si cerca di piazzarla su uno dei quattro fuochi dell’immagine come ho fatto io in questa foto. Per questo tipo di fotografie ricordati sempre di usare il treppiede.
Ritratto
In fotografia, la regola dei terzi si può applicare anche nella ritrattistica. Molto spesso si tende a mettere il volto della persona al centro del fotogramma. Ma il più delle volte, anche se è un volto bello da guardare, la fotografia risulta per lo più piatta e simile al 90% delle altre foto.
Spostare il volto su uno dei punti di forza innanzitutto rende la foto più dinamica e meno statica. Alcune volte i bravi fotografi di ritratto posizionano l’occhio dominante nel punto esatto in cui si intersecano le linee guida. Altre volte lo posizionano tra i due occhi.
Still life
In ambito pubblicitario lo still life utilizza molto la regola dei terzi. Di solito nei punti focali si inserisce l’oggetto che fa da soggetto – scusa il gioco di parole .
Gli oggetti da pubblicizzare sono spesso inseriti anche con lo scopo di rompere le linee guida che originano i fuochi, lasciando poco spazio agli altri elementi. Ma anche posizionare gli oggetti fuori dal centro permette all’occhio di spaziare lungo il fotogramma, dando dinamicità ad una foto che sarebbe prettamente statica. Guarda questa foto: non è propriamente una foto still life, ma osserva dove si trova il bicchiere di vino. Ho poi volutamente sfocato il borgo sullo sfondo per farti muovere l’occhio prima a sinistra e poi a destra.
Street photography
Anche nella street photography non è raro utilizzare la regola dei terzi per dare dinamicità e raccontare una storia.
Molto spesso la strada racconta scene di vita quotidiana e di movimento. E non è raro voler posizionare i soggetti all’intersezione delle linee: in questo modo oltre all’idea del movimento nella foto, si fa muovere anche lo sguardo all’interno del riquadro per dare ulteriore dinamicità allo scatto.
Si possono posizionare nei fuochi sia persone che mezzi di trasporto. In questo scatto in controluce a Zagabria ho messo il tram sul fuoco in basso a destra.
E-commerce
Di’ la verità: non ci hai mai fatto caso! Vai su amazon, ebay o su qualsiasi pagina di ecommerce. Guarda dove è posizionata l’immagine e dove sono messe le scritte: immagine da un lato: o destra o sinistra. Scritte dall’altra. E’ vero che c’è più ordine e si organizza meglio lo spazio, ma se l’immagine fosse centrale e le scritte laterali, le pagine sarebbero più “piatte”.
Io l’ho trovato pure sul sito della Coop – spesa online -, della K&F concept – treppiedi -, Sergio Bonelli Editore – fumetti – giusto per citarne alcuni.
“Coincidenze? Io non credo.”
Dove non applicare la regola dei terzi
Ci sono anche dei campi in fotografia in cui la regola dei terzi diventa inutile o non si applica spesso.
E’ il caso della fotografia d’architettura: se devi scattare una foto ad un edificio, non ha senso provare a piazzarlo sui punti di forza. Rischieresti di tagliare l’edificio e di non comunicare quello che vorresti. In questo caso non applicare la regola e basta. Meglio riempire il fotogramma o rispettare la simmetria.
Anche in macro fotografia, per far risaltare il soggetto ed i suoi dettagli, si tende a riempire il fotogramma. In questo caso mettere il soggetto su un punto di forza potrebbe risultare inutile e non far risaltare al massimo la foto.
Nella moda invece, si tende a mettere il soggetto al centro per far risaltare gioielli e vestiti. Spostare volutamente il soggetto dal centro potrebbe non essere l’ideale: l’occhio non deve essere distratto e si tende a non farlo sposare dal centro, che è solitamente il luogo dove si trova il soggetto da pubblicizzare.
C’è poi un grosso limite: ossia quando ci sono più soggetti nello scatto. Diventa difficile posizionare tutti i soggetti sui fuochi. In questo caso è più utile lasciare spazio alla spontaneità.
Ah, ovviamente nulla ti vieta di applicare comunque questa regola di composizione. La fotografia è immaginazione e fantasia, quindi potrebbe comunque funzionare. Del resto, questi non sono dogmi. E infatti guarda sotto….Volevo far risaltare l’edificio e la prima colonna.
Conclusioni e consigli finali
Spero di averti dato qualche consiglio utile sulla regola dei terzi. Se sei un neofita della fotografia, cerca di esercitarti con questa regola che è una delle basi della composizione fotografica. Esercitati per prima cosa con la griglia in macchina durante lo scatto. Vedrai che poi ti verrà naturale trovare i quattro punti di intersezione tra le linee.
Poi a casa, cerca di prendere alcune vecchie fotografie e con Lightoroom o Photoshop prova a tagliare la foto portando il tuo soggetto all’intersezione delle rette e valuta se la foto è migliore o peggiore di prima.
Ricordati sempre che queste sono regole e non leggi o dogmi, e che infrangerle spesso non porta a conseguenze catastrofiche, anzi…
Buona luce e alla prossima.
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