Il Parco Nazionale di Timanfaya è il parco più famoso dell’isola di Lanzarote ed uno dei più importanti di tutte le isole Canarie. Nella settimana in cui ci siamo recati a nel sud di Lanzarote, ovviamente ci siamo stati e mi sento di includerlo tra le cose da vedere a Lanzarote.
E’ un’esperienza particolare perchè ti darà modo di capire quanto viva sia la terra e quali forze si nascondano là sotto. A circondarti ci sarà un paesaggio brullo, secco e quasi desolato, con pochissimi alberi. Sembra quasi di essere su Marte, col vantaggio di non aver fatto un volo di qualche milione di chilometri. A realizzare questo paesaggio desertico e vulcanico, è stato il vulcano omonimo, unico attivo alle canarie. Questa montagna di fuoco, per 6 lunghi anni ha gettato lava dal ventre della terra. I colori dominanti saranno il rosso della terra, il nero della lava solidificata e il giallo dello zolfo.
In questo articolo ti lascio tutte le informazioni utili per la visitare il Parco Nazionale del Timanfaya: cosa vedere, come arrivare, come acquistare i biglietti e gli orari di accesso.
Indice dei contenuti
Visita al Parco Nazionale del Timanfaya: info utili, biglietti e orari
Parco del Timanfaya: storia e origine
L’isola di Lanzarote e le Isole Canarie si sono generate dalle continue eruzioni vulcaniche nel corso dei secoli. E’ grazie ad esse che si sono formate le coste rocciose e frastagliate e i terreni scuri dell’isola. In spiaggia ti capiterà di trovare dei sasseti neri: sono gocce di lava solidificata. E in seguito alle eruzioni si è generato lo stesso Timanfaya.
Le eruzioni vulcaniche hanno sempre fatto parte della storia dell’isola e sono sempre state un problema. Tra il 1726 e il 1730 furono registrate svariate scosse di terremoto. I molti abitanti della zona fuggirono verso Teguise e Arrecife, abbandonando tutto quel che avevano. Quando nel 1730 ci fu l’eruzione che cambiò tutto, non ci furono vittime ma si originò il paesaggio attuale. L’eruzione durò 6 anni. Furono ricoperti di cenere 200 km quadrati di terra e scomparvero 30 paesini.
La cittadina di Tinajo, a poca distanza, rischiò più volte di essere sommersa dalla lava e dal magma. Secondo la storia, ciò non avvenne grazie all’intercessione della Vergine addolorata: gli abitanti di Tinajo portarono una statua della Madonna proprio di fronte alla colata lavica e questa la fermò. Era il 16 aprile 1736. Da allora venne piantata una croce di legno per ricordarne l’evento. Ad oggi, i vulcani del Timanfaya non danno cenni di risveglio ma la loro attività sotterranea è ancora presente.
Al Timanfaya si trova una grande superficie di lava solidificata, chiamata Mar de Lava. Gli abitanti dell’isola la chiamano Malpaís – Brutto Paese – : su questa superficie non ci si può camminare, non ci si può coltivare nè costruirvi edifici. La superficie del Malpaís si compone di due lave di diversa viscosità: la lava AA caratterizzata da lunghi spuntoni e la lava Pahoehoeb – una parola di origine hawaiana – più liscia e meno rugosa.
Non tutta la lava però è simile a quella del Malpaís: molto spesso questa è importante per la coltivazione. Alcuni lapilli o pietre, chiamate le roje o i picon, hanno trattenuto l’umidità e sono utilizzate per la coltivazione delle viti per produrre vino tramite pozzi semicircolari nel terreno.
Il parco supera i 50 km quadrati di estensione ed è diventato Parco Nazionale dal 1974. Dal 1993 è anche patrimonio dell’UNESCO con la qualifica di riserva Biosferica. Non si può accedere liberamente ma solamente pagando un biglietto d’ingresso. Conta più di 25 vulcani al suo interno, tutti al momento dormienti.
Cosa fare dentro al parco del Timanfaya
La visita al Timanfaya si compone di due parti: la prima parte è la tappa al ristorante “El Diablo” per le tre prove. La seconda parte consiste nel percorrere con l’autobus la ruta de Los Vulcanes, una strada lunga 13 km scavata tra le colline vulcaniche.
L’ingresso del parco si trova lungo la strada LZ67, a metà strada tra i paesi di Mancha Blanca e Yaiza. All’ingresso si trova la biglietteria: a indicarla l’insegna del Taro, il diavoletto realizzato da Cesar Manrique simbolo del parco.
Se entri con la tua auto dovrai lasciarla nel parcheggio, se entri con un autobus organizzato come abbiamo fatto noi, allora andrai direttamente al punto in cui si tengono le tre prove.
Le tre prove
L’autobus ci ha portati in cima alla collina dove si trova il ristorante “El Diablo“: fu qui che Cesar Manrique, artista delle Canarie, costruì l’Islote de Hilario, una collina sopra al vulcano sul quale si trova il ristorante. Il luogo è molto ventoso e sul piazzale fronte ristorante, ci sono degli addetti che ti faranno constatare l’attività del Timanfaya attraverso tre dimostrazioni.
- La prima prova sta nel dover tenere in mano dei sassolini raccolti con una pala sotto la superficie terrestre. Se riuscirai a resistere agli oltre cento gradi di temperatura, complimenti. Ma passerai la serata a scoppiarti le bolle delle mani.
- La seconda prova consiste nel gettare dell’acqua fredda nei buchi appositi formatisi sul terreno. Dapprima si getta un po’ di acqua nel buco per “stimolarlo”, poi si vuota il secchio intero e ci si allontana in tutta fretta. L’acqua verrà espulsa sotto forma di vapore come un geyser islandese.
- Ultima prova: l’autocombustione. Dei fogli di carta o degli arbusti secchi vengono messi all’interno di un grosso buco scavato nel terreno. A contatto con le pareti, dopo qualche attimo, carte e arbusti si incendieranno.
Se vorrai mangiare al ristorante, la carne verrà cucinata su un barbecue naturale. Viene sfruttato il fuoco che si genera dal calore del vulcano per cucinare la carne da servire a tavola.
Ruta de los Vulcanes
Terminate le tre dimostrazioni, inizia la seconda parte della visita al Timanfaya: si risale in autobus per scoprire il parcoda un punto di vista diverso. Il percorso, denominato Ruta de los Vulcanes, si snoda tra le colline di lava solidificata. Può sembrare noioso alla descrizione, ma ti assicuro che visto dal vivo non è così.
Il paesaggio richiama in certi punti la luna per i suoi crateri e Marte per il colore rosso della sua terra. Ci sono punti in cui la strada è stata proprio scavata dentro le colate laviche. Si vede perfino la lava solidificata che sembra ancora colare.
Girare attraverso queste strade non è affatto semplice, specie con un autobus di una decina di metri. Gli autisti sono dei veri e propri esperti. L’illusione di andarsi a schiantare è praticamente sempre presente, favorita dalla velocità non proprio bassa dei conducenti.
Quando arriviamo in cima ad una collina si vede quello che viene chiamato Il Mantello della Vergine, la bocca principale del vulcano. A me sembra più un mantello Nazgul del Signore degli Anelli.
Il giro in autobus dura 40 minuti. Con l’aggiunta delle tre prove il tutto dura poco meno di due ore. Non sono presenti guide nell’escursione.
Cosa fare al Parco Nazionale del Timanfaya oltre alla visita classica
Oltre alla visita in autobus, è possibile vedere il parco del Timanfaya in altri modi ma sempre sotto stretta sorveglianza:
- E’ possibile effettuare un breve visita parco a bordo di un cammello. E’ un’escursione privata di circa 25 minuti, che ti permette di vedere il Parco del Timanfaya in modo alternativo Se vuoi prenotare l’escursione in groppa ad un cammello, puoi farlo qui.
- per gli appassionati di vulcanologia, terminata la visita al Parco del Timanfaya si può concludere la giornata al Centro de Visitantes e Interpretacion. Si trova fuori dal parco lungo la strada LZ67, direzione Mancha Blanca. Nasce con l’obiettivo di spiegare ai meno esperti il fenomeno naturale della vulcanologia, coniugando foto e video ad esperienze ed eventi vulcanici del mondo e anche di Lanzarote. E’ possibile anche fare una passeggiata tra la lava lungo una passerella appena fuori dal centro.
- Anche se non è possibile camminare all’interno del parco Nazionale del Timanfaya per gli amanti del trekking è possibile fare un’escursione guidata a piedi lungo la Ruta del Tramesana. E’ un percorso di 4 Km totali tra andata e ritorno. La durata è di di circa 3 ore. In alternativa possibile fare trekking lungo la Ruta del Litoral.
Visita al Parco del Timanfaya: come arrivare, orari e biglietti
Come arrivare al Parco del Timanfaya
Per arrivare all’ingresso del Timanfaya in auto, devi percorrere con la tua auto la strada che da Mancha Blanca va fino a Yaiza, la strada LZ67 e seguire le indicazioni. Qui devi pagare il biglietto di ingresso e poi andare al parcheggio, lasciare l’auto e prendere il bus che ti porterà alla scoperta della Montaña del Fuego. Se invece ci vai come abbiamo fatto noi, cioè in autobus organizzato dal resort, allora salterai il passaggio alla biglietteria in quanto avrai già pagato. Non ci sono mezzi pubblici per arrivare sin qui.
Orari e prezzi per la visita al Timanfaya
Ecco tutte le informazioni utili su orari e prezzi:
- Il costo del biglietto ingresso è di 12€ per gli adulti e 6€ per i bambini tra i 7 ed i 12 anni. Dopo 1 km dall’ingresso troverai il centro visitatori, l’unico luogo visitabile in autonomia.
- Orario del Parco: tutti i giorni dalle 09:00 a 17:45. Ultima partenza per la Ruta de los Volcanos ore 17.00. Estate (dal 15 Luglio al 15 Settembre): dalle 09:00 alle 18:45.
- Orario del Ristorante “el Diablo”: dalle 12.00 alle 15.30
- Ruta de los Volcanes: orario ultima visita: 17:00h.
- Orari Raccomandati: dalle 09:00 a 11:00 e dalle 15:00 a 17:00.
- Per ulteriori informazioni sul parco del Timanfaya, clicca qui.
Timanfaya: consigli utili
All’interno del Parco viene richiesto di non disturbare gli animali presenti. Viene richiesto anche di non toccare la poca vegetazione presente tanto meno di strapparla, romperla o raccoglierla. Non è consentito camminare a piedi sulla lava ne correre con la propria auto lungo le strade interne del parco. Infine, se hai rifiuti, depositali negli appositi spazi.
Se vuoi prenotare un’escursione nel sud di Lanzarote, che comprende Timanfaya e la regione vitivinicola di La Geria, puoi farlo qui.
Infine, se anche a te piace la Spagna, allora leggiti i miei post su cosa vedere a Valencia oppure sulle città dell’Andalusia, tipo visitare Siviglia in 2 giorni o Cordoba in un giorno.
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Sembrano le foto di Marte, talmente il paesaggio è diverso da qualunque altra cosa vista. Le tre prove però sono terribili 😉
Si è vero, sembra di fare un salto di milioni di chilometri nel pianeta rosso pur restando sulla terra. Le tre prove sono proprio belle toste, ti fanno capire cos’hai sotto i piedi. ?